SCOPOS ED APO 66 SU MONTATURA EQ3.2 |
di Roberto Gallani (2007) - rgallani@tiscali.it |
In questo breve articolo viene illustrato il metodo che ho adottato per collegare il tubo ottico di un rifrattore Scopos ED APO 66 ad una economica quanto funzionale montatura equatoriale EQ 3.2, di produzione cinese ma molto diffusa tra gli astrofili per il suo elevato rapporto qualità-prezzo.
Lo strumento in questione ha un attacco a coda di rondine standard, per intenderci del tipo usato dalla Vixen o dalla Sky Watcher per i propri strumenti: pertanto il mio primo pensiero è stato quello di cercare un morsetto per attacco a coda di rondine in quanto la costruzione casalinga di questo pezzo, anche se possibile, richiede una specifica attrezzatura ( nonché manualità ) se si vuole ottenere un risultato meccanicamente accettabile.
|
|
|
Cercando su Internet e grazie all’indicazione di un amico esperto del settore nonchè titolare del presente sito, è stato identificato un accessorio commercializzato da Baader realizzato per i telescopi della serie Nextar e comunque perfetto per il mio scopo; realizzato meccanicamente in maniera impeccabile è visibile nella foto n° 1. |
Foto n° 1- Baader dovetail clamp- |
|
|
Una volta acquistato il pezzo, bisogna costruire un supporto di interfaccia tra lo stesso e la montatura EQ 3.2 : osservando le dimensioni e forme della testa equatoriale e considerato il peso da sostenere, ho pensato di utilizzare una barretta di profilato allumino di 180 mm di lunghezza per 30 mm di larghezza e circa 4mm di spessore. Prese con precisione le misure in corrispondenza dei fori della testa equatoriale, ho praticato due fori da 6 mm di diametro sulla barretta, così da poterla successivamente fissare alla montatura.
Bisogna ora posizionare con cura il morsetto (fig. 1 ) al centro della barretta, stabilendo con perizia la posizione dei fori da eseguire per il fissaggio tra i due pezzi: per fare ciò si utilizzeranno come riferimento i due fori estremi del morsetto; non resta che praticare i due fori da 6 mm .
|
|
Prima di proseguire vorrei dare qualche suggerimento a chi possiede poca dimestichezza con le lavorazioni meccaniche:
- Ricoprite la barretta in alluminio con nastro adesivo di carta, come quello usato per imbiancare: non rovinerete il manufatto e con la matita prenderete agevolmente la posizione per praticare i fori;
- con un punteruolo ed un martello eseguite una tacca sul punto individuato e segnato a matita, dove posizionerete la punta del trapano, affinché quest’ultimo non si sposti dalla sua sede;
- se non possedete un trapano a colonna prestate molta attenzione alla posizione del trapano che dovrà stare il più possibile diritto in verticale;
- quando si praticano fori di un certo diametro in un metallo, è buona norma iniziare dapprima con punte di misura inferiore allo stabilito per poi allargare il foro alla dimensione scelta;
- lubrificare con olio da taglio durante la perforazione;
- terminato il lavoro di foratura, rifinire con una punta svasatrice il bordo dei fori che potrebbe presentare residui di lavorazione ed essere tagliente;
- al termine, eliminato il nastro adesivo di carta, il pezzo è pronto per il montaggio.
|
|
|
Per fissare il morsetto alla sbarretta di alluminio, ho utilizzato due viti di acciaio svasate con taglio americano (a croce) e due dadi in acciaio con teflon: quest’ultimi, una volta serrati, evitano accidentali allentamenti delle viti. |
|
|
Foto n° 2 : il manufatto pronto con il morsetto già avvitato. |
Nella foto 2 si può osservare come appare il supporto finito. I lati laterali della barretta sono stati rifiniti prima con lima triangolare e poi con carta abrasiva n° 1000 , mentre i lati longitudinali del profilato sono già arrotondati. |
|
|
Si prosegue adesso con il fissaggio del manufatto alla testa della montatura: come si vede dalla figura 3, ho utilizzato dei bulloni da 6 mm di diametro lunghi circa 40mm con dei dadi “a manopola”. |
Foto n° 3: i dadi a manopola,le rondelle ed i bulloni. |
|
|
Inoltre, a causa dello spessore del pomello del morsetto e della sua posizione rispetto alla conformazione della parte superiore della testa equatoriale, ho dovuto mantenere necessariamente uno spessore, ottenuto con l’aggiunta di n° 5 rondelle di acciaio dello spessore di circa 1mm ciascuna del diametro esterno di circa 20mm e di quello interno di 6mm.
Le foto n° 3 e n° 4 chiariscono quest’ultimo aspetto.
|
Foto n° 4 : tutto è pronto per il montaggio finale. |
|
|
La foto n° 5, qui di seguito illustrata, mostra come appare il supporto completo serrato alla montatura. |
Foto n° 5 : l’assemblaggio completo. |
|
|
E’ venuto il momento di posare lo strumento nella sua nuova sede:il modello di morsetto che mi è stato spedito dalla Baader, include una ulteriore vite di blocco più piccola ma altrettanto efficace, che garantisce il fermo dello strumento nella sua sede anche in casi di accidentali allentamenti della vite principale.
|
foto n° 6 - si inserisce la barra a coda di rondine nel morsetto e si stringe la manopola. |
|
|
Le restanti foto qui di seguito riportate, danno un’idea della realizzazione a lavoro ultimato. Il lavoro presentato è solo un modo da me pensato di assemblare lo Scopos ED APO 66 sulla montatura EQ 3.2: di certo ve ne saranno altri e certamente migliori; il maggior pregio che ritengo abbia questa configurazione, sta nella semplice realizzazione e nel basso costo. |
foto n° 7 - Lo strumento è pronto |
|
|