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2 MILIONI di pagine visitate su telescopedoctor.com

Alla fine di maggio 2012 questo sito ha raggiunto il bel risultato di 2 milioni di pagine visitate da quasi mezzo milione di visitatori. Trattandosi di un sito in lingua italiana, mi sembra un risultato degno di nota. Un grazie a tutti i visitatori passati, presenti e futuri. Colgo l'occasione per scusarmi per avere recentemente trascurato la Posta Tecnica e i Test Strumentali. A breve ho programmato l'inserimento di nuovi articoli. Ancora grazie a tutti!.


Elenco Ultimi Test, Articoli e Documenti

Ultimi test pubblicati su questo sito:

* 10Micron GM1000HPS
* TDM (encoder assoluto)
* Celestron SkyProdigy
* Lunt LS35F35
* Oculare TS-ED 40 mm
* Rifrattore StarpStar 106
* Autoguida LVI-SG2
* Oculari Masuyama
* RILA 325
* Binocolo Nexus II
* Meade 127 Triplet vs SW 120 ED
* Camera CCD Flea3
* Barlow (test comparativo di 6 Barlow "classiche")

Nuovi Articoli e Documenti
(sezione Articoli)

* Misura di stelle doppie con MicroGuide
* La collimazione dei rifrattori
* Guida alla pulizia delle ottiche astronomiche
* Autocostruzione appoggi anti-vibrazione
* Le focali del C8 (SCT)
* Rivista Osservazioni astronomiche (1972)
* Guida alla scelta degli oculari
* Cataloghi Telescopi Alinari Torino 1960-1963-1975
* Come scegliere il Telescopio

 

 

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Posta Tecnica 05-08/10

 

Ho acquistato un telescopio solare Lunt 60 da lei testato e ne sono soddisfatto. C'è però un particolare che mi preoccupa per la sicurezza: sulla lente frontale che riporta uno strato azzurro che serve da prefiltro ho notato 5 puntini sparsi di 3-4 decimi di mm di diametro, ove il colore manca.

C'è pericolo di ricevere radiazioni pericolose per l'occhio?

Insieme alla preghiera per una risposta le invio i miei complimenti per le sue prove strumenti, sempre chiare ed esaurienti  

E.D.M.

 

 

Posto che non si tratti di sporcizia o di residui della condensa di umidità (che ha spesso l'aspetto di puntini circolari), in quel caso rimovibili con una bella pulizia,si tratterebbe di ben poca cosa dal punto di vista sia ottico che della sicurezza. Infatti il filtro anteriore è solo uno dei molti filtri che, progressivamente, stringono la banda fino ad arrivare a selezionare la radiazione H-Alfa.

Inoltre, supponendo che il diametro dei puntini sia 4/10 di millimetro, la loro area sarebbe pari a 0.125 mm^2 ciascuno, quindi la superficie complessiva dell'area "difettosa" sarebbe di 0.125 x 5 = 0.625 mm^2. Visto che il diametro dell'intera lente (ovvero del filtro ERF anteriore) è di 60mm, con una superficie complessiva di 2827 mm^2, l'incidenza, in termini di fattore filtro, è pari al rapporto tra le superfici, ovvero 0.625 / 2827 = 2.22 x 10-4, ovvero pari a 0.02 % dell'area. In pratica, l'effetto è trascurabile.

Convinto?


 

Mi permetto di disturbarla ancora una volta poichè, dopo tanti anni di onorato servizio intinerante, mi vedo costretto ad installare una piccola postazione fissa sul balcone di casa (Takahashi Epsilon180 su Gemini G41).
 
L'idea sarebbe quella di mantenere stazionata solo la montatura con ottica e contrappesi.
L'elettronica di controllo, camere ed accessori vari verrebbero collegati solo al momento dell'utilizzo.
 

Il materiale sarebbe completamente coperto da un telo Geoptik chiuso alla base della colonna (con cinghia o simile), in modo da conservare un minimo passaggio d'aria.

Il tutto sarebbe poi protetto da una copertura fino a terra rimovibile, costruita con telaietto in legno (tetto inclinato) e rivestimento in telo pvc trasparente su tutti i lati (non posso utilizzare materiali troppo pesanti per gli stesse motivazioni che mi hanno portato alla postazione fissa)

 
Questa soluzione mi sembra un discreto compromesso per contenere sia la formazione di umidità ( tutte le coperture hanno piccoli passaggi d'aria ) che per ridurre l'effetto surriscaldamento estivo ( azione riflettente del telo Geoptik attravero il pvc trasparente )
 
A suo parere la soluzione proposta è corretta o quali miglioramenti potrebbero essere necessari?
L'ottica e la montatura potrebbero andare incontro a gravi problemi?
 

S.S.


 

Assieme a vari amici ho installato, ormai 30 anni fa, un osservatorio nell'interland milanese usando una soluzione simile (non uguale ma paragonabile), che potrà vedere su questa pagina: http://www.aam-mi.it/LoStrumento.htm

L'unica cosa consigliabile è applicare una ventolina elettrica e varie prese d'aria per facilitare la circolazione dell'aria nella copertura rimovibile.

Usando gli accorgimenti appena suggeriti, non abbiamo mai avuto particolari problemi di corrosione e condensa, nonostante l'osservatorio si trovi in piena pianura padana. Quindi vada tranquillo.

 

 

Hai scritto sul tuo sito: "Il computer palmare Palomar può essere montato su molti tipi di montature equatoriali ed è un sistema GoTo universale e flessibile."

Chiedo scusa, ma dal manuale del costruttore si evince che il Palomar comanda sia montature equatoriali che a forcella.

Ho capito male io ho ci sono stati degli aggiornamenti?

S.T.

 

Una montatura per telescopi non è altro che un dispositivo meccanico composto da due assi ortogonali. Quindi una montatura "a forcella" può essere usata in configurazione equatoriale; basta inclinare l'asse di AR di un angolo uguale alla latitudine e poi puntarlo verso il Polo Celeste.  Allo stesso modo una montatura parallatica (ovvero "equatoriale alla tedesca" oppure "all'inglese") può essere usata in configurazione altazimutale, rendendo l'asse di AR verticale.

Probabilmente il nuovo firmware del Palomar, essendo un sistema "aperto" (in base alle dichiarazioni del costruttore), potrà essere configurato per essere usato in una delle due configurazioni (altazimutale o equatoriale) in base alle necessità dell'utente.


 

Ieri ho comprato il rifrattore Borg 77 ED II e a casa stavo guardando l'obiettivo in controluce che mi restituiva un riflesso "azzurro", e mi sono accorto che c'erano dei puntini luminosi. Pensando che era polvere ho usato aria compressa ma niente e allora ho preso il panno quello per pulire gli occhiali e delicatamente son passato sopra... niente..

Allora pensando che fosse dovuto al prodotto per la pulizia dell ottica usato da loro ho usato il liquido per pulire le ottiche... morale... ora mi ritrovo con gli aloni che prima non c'erano dovuti al liquido sull obbiettivo e i puntini sono rimasti... ( ho pulito in entrambi i lati dell'obiettivo).

La mia preoccupazione è la seguente: l'alone può rovinarmi il trattamento sull'obiettivo e anche la sua resa?

E' possibile toglierli o li lascio li? Insomma, quei puntini sul trattamento sono innocui?

Ora comunque guardando contro luce ho reso tutto omogeneo ma si vede che son state pulite con panno e liquido.

La mia paura è di aver fatto un guaio e aver un po' compromesso la resa e la durata dell'ottica!

M.Z.

 

 

 

Gli aloni sono dovuti a minuscule tracce di sostanze chimiche che sono visibili perché fanno interferenza (essendo di spessore "molecolare") con il trattamento antiriflettente. Ma queste sostanze non sono - generalmente - corrosive nei confronti dei trattamenti antiriflettenti moderni perché non sono acide.

Quindi, gli aloni fanno male solo al ... proprietario dell'ottica che li vede.

Ad ogni modo, per toglierli c'è un metodo infallibile: usare una soluzione composta da un bicchiere di acqua distillata (da farmacia) e due gocce di sapone liquido per i piatti. Si lavano per bene le lenti usando un panno di microfibra appena inumidito con la soluzione descritta e poi si risciacqua con un altro panno (nuovo) di microfibra, leggermente inumidito (non inzuppato!) di acqua distillata pura. Ritocco finale: si alita sulla lente e si deterge con un panno di microfibra asciutto.

Buon lavoro.


 

Nella immensa bibliografia che ho trovato in merito alla collimazione di un Newton, ho trovato dei pareri discordanti tra chi usa il Cheshire e chi il collimatore laser.

Secondo te, qual'è il migliore collimatore tra i due?

G.B.

 

 

Il mio parere è che non si può assegnare una "palma del vincitore" a nessuno dei due dispositivi perché sono complementari. Il Chesire (lungo) è l'unico tipo di collimatore che consente il corretto  posizionamento verticale del secondario, ma non è preciso dal punto di vista dell'inclinazione del secondario né dell'allineamento del primario.

Il collimatore laser invece non dà nessuna indicazione sul posizionamento verticale del secondario, ma è preciso per la regolazione dell'inclinazione del secondario e del primario.

Quindi vanno acquistati entrambi salvo nel caso in cui si è sicuri al 100% del corretto posizionamento verticale del secondario (e non lo si tocca mai); in questo caso va acquistato solo il collimatore laser, e suggerisco l'Hotec (perché è auto-centrante) oppure il GMK, che è "olografico", ma che va centrato con cura nel portaoculari.

 

 

 

Gen. sig. Camaiti, la mia domanda forse è banale ma non riesco a venirne a capo.

Voglio rinnovare la gamma oculari diam. 31.8mm del mio C8 dell'87 (sono visualista, osservo tutto in generale) pensando ad una serie di Tele Vue. La casa dedica una pagina del suo sito web al corredo C8, suggerendone tre.

Chiedo: qualè l'ingrandimento minimo che può sostenere il C8 senza vignettatura di campo, in visuale? Il Panoptic 24mm ed il Plossl 40mm danno lo stesso campo reale per esempio. Io vorrei osservare a "largo" campo reale.

Se poi considero l'utilizzo di un riduttore di focale Alan Gee della Baader a f/5.9 vado in confusione completa considerando quali oculari abbinarci.

F.M.Z.

 

Condivido le opinioni di Al Nagler, ma faccio delle aggiunte doverose:

  1. quello che, in ultima analisi, determina l'estensione del campo illuminato di un telescopio Cassegrain è il diametro del tubo paraluce coassiale allo specchio primario. Nel caso del C8, il diametro interno del paraluce è di 38.5 mm, quindi il massimo campo illuminato al fuoco del C8 avrà, nella migliore delle ipotesi, un diametro di 38.5 mm (e si tratta di una approssimazione grossolana).

  2. L'uso di un riduttore di focale per visuale è fortemente sconsigliato perché tutti i riduttori di focale accorciano il cono luminoso rendendolo, come è ovvio, più stretto. Ne risulta che, a valle di un riduttore di focale per SC come l'Alan Gee II (e lo stesso vale per tutti gli altri), il massimo diametro lineare del campo pienamente illuminato scende al valore massimo di 18 mm. Quindi, a valle di un riduttore di focale, vignettano anche gli oculari grandangolari diam. 31.8mm di focale >20 mm.
Ne risulta che, se lei cerca di ottenere il massimo campo inquadrato da un Celestron 8 (ovvero 1.2 gradi), dovrà usare obbligatoriamente un portaoculari + diagonale da 2 pollici abbinato ad un oculare dello stesso diametro. La focale dell'oculare determinerà il diametro della pupilla d'uscita, ma come è ovvio si otterrà lo stesso campo reale (cioè i famosi 1.2-1.3 gradi, non superabili perché fisicamente limitati dal diametro del field stop del telescopio) con i seguenti oculari:

Ethos 21
Panoptic 35
Panoptic 41
Nagler 31

come vede, sono tutti da 2 pollici...

 

 

 

Salve Plinio ti scrivo per un cosiglio su binocoli, ho acquistato un rp optix 25x100 e stò cercando una montaura adatta per l'uso di questo strumento, ultimamente ho visto la binodob della Geoptik, sembra molto interessante, loro dichiarano un carico max di 4kg, pensi che possa reggere il mio strumento e visto che sono alto 1.80 pensi che allo zenit avrei difficoltà.

Oltre a questo stò pensando di costruire una montatura a pentagramma in alluminio, ho pensato a barre di spessore 40x20, di circa una sessantina di cm lunghezza e una ventina in altezza, esclusa la barra del contrappeso, pensi che possa sotenere lo stumento senza eccessive vibrazioni.

M.A.

 

 

Anche se non ho una cattiva opinione del supporto "tipo Dobson" della Geoptik e delle montature a pantografo, sono convinto che la soluzione migliore in assoluto per l'uso astronomico di un binocolo sia la forcella.

In commerciio ci sono le forcelle Vixen per binocoli, che però sono un po' care e con un treppiede che secondo me non è granché, e le forcelle "baricentriche" in acciaio inox costruite dall'artigiano Gaddo Fiorini (http://www.webalice.it/gaddo.fiorini/) che si sono guadagnate un'ottima reputazione per la solidità e funzionalità e che, oltretutto, sono dotate di frizioni regolabili. Il loro rapporto qualità/prezzo è molto favorevole e quindi te le consiglio senza riserve.

 

 

 

Ho 58 anni e, anche se sono laureato in fisica e appassionato di astronomia purtroppo per lavoro ho seguito strade diverse dalla astronomia. Mi vanto di possere, lasciatami da mio nonno, la collezione di Coelum dal primo numero per circa 10 anni. Sono anche un (dicono discreto) fotografo dilettante

Prossimo alla pensione vorrei dedicarmi alla fotografia astronomica ma leggendo la vostra rivista, sentendo la UAI e rivenditori a Milano, ecc mi perdo nelle offerte. Ho una Nikon D70 digitale, budget da decidere. Mi interessa fotografia planetaria e di galassie, per ora non il deep sky. Che attrezzatura mi consigliate ?

M. C.

 

 

Mi rendo conto della confusione di un potenziale acquirente, perso in miriadi di offerte. Ha fatto bene a specificare la destinazione d'uso, ma ho colto una forte contraddizione, quando lei dichiara di non volere, per ora, occuparsi di fotografia del deep sky, per poi dichiarare di volere fotografare le galassie, che sono l'essenza del "cielo profondo". Si tratta di un errore di digitazione?

Ad ogni modo, visto che lei dichiara di prediligere la fotografia astronomica, deve sapere che il componente più importante per questo tipo di applicazione è la montatura (e il treppiede o comunque lo "stativo"). Infatti serve a poco un'ottica di alta qualità se poi le immagini risulteranno "mosse", e quindi non nitide, a causa di un supporto debole, che vibra ad ogni tocco o alito di vento, e/o dotato di un inseguimento scadente.
Quindi, regola numero 1: destinare la maggior parte del budget (diciamo almeno il 50%) alla montatura (che dovrebbe essere, preferibilmente, equatoriale, e sicuramente dotata almeno di inseguimento siderale) e sceglierla molto robusta e precisa.

Quanto alla camera di ripresa, se lei è interessato alla fotografia planetaria, sono spiacente ma la sua Nikon le servirà a poco, perché è dimostrato - esiste una vastissima letteratura in merito - che (regola numero 2) la tecnica di gran lunga migliore per questo genere di riprese prevede l'uso di telecamere (ma vanno discretamente anche le webcam) che registrino filmati. Se vuole le spiego - tecnicamente - il perché.

Infine l'ottica. Se lei intende dedicarsi alla fotografia planetaria ha bisogno di un'ottica con tre caratteristiche fondamentali : 1) la maggiore apertura che il suo budget le consente di comprare 2) lunga focale. Ne consegue che i telescopi più adatti e soprattutto più pratici per questo genere di riprese sono i Cassegrain. 3) la qualità ottica deve essere elevata. Poi ci sono altri dettagli, ma li possiamo discutere in seguito.

Tirando le somme, i telescopi più adatti per la fotografia planetaria sono dei riflettori Cassegrain montati su una solida montatura equatoriale. Se vuole, in una eventuale futura email, potremo discutere di marche e modelli. Non lo faccio adesso perché lei si è dimenticato di indicare il suo budget.

PS: non ho parlato di fotografia di galassie perché l'ottica e la fotocamera ottimali per questo tipo di fotografia sono completamente diversi da quelli richiesti per la fotografia planetaria.

 

 

 

Da un po' di tempo sono alla ricerca di uno strumento per sostituire il mio C11. Ottica discreta e ho fatto di tutto per migliorarne le prestazioni, purtroppo ho visto che non riesco più a  sfruttarlo per via della sua apertura.
Già sono poche le serate che riesco ad uscire durante l'anno e di queste molte sono costretto a litigare con il fuoco che non rimane stabile durante la notte (considera che uso il fuocheggiatore Optec con compensazione della temperatura).
Spesso perdo anche più di un'ora per mettere a fuoco e dopo 15-20 minuti di esposizione è già sfuocato! Sono anche stanco di litigare con i riduttori di focale!
Il migliore strumento, considerando anche il prezzo, secondo me rimane il newton. Gli R-C anche se ottimi sono molto costosi e dovrei comunque continuare ad usare riduttori di focale per accoppiarci la mia ST8, altrimenti avrei un campo minuscolo e focali lunghe (non compatibili con la turbolenza).
Mi sono informato con Marcon e un Newton (costruito come da mia richiesta) da 25cm f/5: tubo in carbonio, ottiche in astrositall, supporto secondario antidifrazione, fuocheggiatore Feater Touch 2" viene circa 4500€.
A parte un cerchio di immagine non vignettato di soli 20mm non mi sembra male. Magari aumentando il diametro del secondario aumenta anche quest'ultimo?
Resta il fatto che passare da un 28 a un 25mm di diametro non mi farebbe grande differenza con la turbolenza.
Prendendo in considerazione allora un altro strumento di diametro inferiore ho pensato ad un Takahashi CN-212. Ottima versatilità (f/3.8 - f/9.9 e f/12.4) e qualità ottica. Sfruttabile sul profondo cielo e sui pianeti.
Peccato che non è uno strumento molto diffuso e su internet si fa fatica a trovare informazioni. Questo fatto mi blocca e mi fa pensare, nonostante gli ottimi elogi di chi lo ha usato o provato. C'è un motivo per la sua scarsa diffusione? Il prezzo non mi sembra eccessivo di 3800€ (+500€ per avere il kit newton) per uno strumento di questa qualità.
Il motivo che mi ha spinto a scriverti è l'astrografo RILA visto sul tuo sito. Prodotto da Officina Stellare posso solo immaginare le buone prestazioni e il prezzo che può avere questo strumento!
A prima vista mi sembra un R-C luminoso con integrato un correttore di coma. Vale la pena prendere uno strumento con un'ostruzione così elevata su piccoli diametri?
Hai maggiori informazioni per descrivere questo nuovo strumento?
Ho notato una grande lacuna negli strumenti amatoriali che coprono le focali comprese tra i 1000 e i 2000 mm (parte i newton e la BRC Takahashi) con rapporto focale f/5 o f/6.
 
Sicuramente un buon Apo può risolvere i miei problemi ma il costo è elevato e, secondo me, anche un ottimo 15cm... resta sempre un 15cm che raccoglie luce; qualitativamente vale di più del mio C11 quella luce, ma a che prezzooo!!!

F.C.

 

 

Hai ragione, non ci sono molti strumenti fotografici (astrografi) con focali comprese tra 1000 e 2000 mm, specie se punti all'alta qualità. I Newton commerciali hanno, in generale, meccaniche scadenti, ma qualcosa si trova. Ad esempio, come vedo, non hai preso in considerazione gli interessanti astrografi Newton (con correttori Wynne) costruiti dalla ditta austriaca ASA  e dalla britannica Orion Optics UK (modelli AG). Ti faccio notare però, per mettere tutti i pregi e difetti sul tappeto, che i correttori di Wynne soffrono di ghosting (immagini fantasma) quando nel campo c'è un oggetto luminoso. Ma come correzione sono veramente ottimi. Alternativa: un normale Newton 250 f/4.5 (italiano, fatto da chi intuba bene, ad esempio Northek) con correttore di coma.

Poi ci sarebbero i Dall-Kirkham a campo corretto e spianato come i Planewave o gli ODK della Orion Optics UK. Se vuoi ne parliamo.

Il Takahashi CN212 è un bel telescopio, ma costa salato per l'apertura e richiede obbligatoriamente il correttore di coma dedicato che costa un botto (ma si potrebbe adattare il Baader RCC, che funziona bene fino a f/3.5)

Arriviamo al RILA. E' un telescopio con caratteristiche e prestazioni eccezionali, di livello professionale. Come ho scritto sul mio sito, lo schema originale è f/3.8 con un due specchi (di cui non posso rivelare la forma) e con un correttore (che non è un semplice correttore di coma, ma fa molto di più) a 2-3 lenti di grande diametro posizionate dietro lo specchio primario. E' un "vero" astrografo nato come tale, non è un telescopio "adattato" per fare questo lavoro. Ha un campo pienamente illuminato enorme e una perfetta correzione fino ai bordi estremi del formato 35 mm (anche di un sensore 4x4 cm...), con stelle talmente fini da sembrare una camera Schmidt. Il prezzo da pagare, oltre a quello economico, è l'ostruzione molto elevata, ma in un astrografo l'ostruzione non ha, nella pratica, nessun effetto negativo. Se vuoi informazioni su un RILA da 25 cm f/5 o giù di lì, chiedo al progettista. Tieni conto che il 325 costa circa 10.000 euro, quindi siamo in una fascia molto alta. Ma un 220-250 dovrebbe costare assai meno.

Il rifrattore apo lo lascerei stare, come pure gli RC (terribile collimarli e tenerli collimati).

 

 

 

Non so se lei dà anche consigli a dei dilettanti quasi alle prime armi, ma spero di si...

Possiedo 2 telescopi, un Maksutov (nn ricordo se si scrive così) e un rifrattore, il Mak con apertura 100mm e il rifrattore da 70 mm. Ma ora vorrei iniziare una visione più "profonda" del cielo, senza però lasciar perdere i pianeti del sistema solare, quindi vorrei prendere un Newton, così magari poi piano piano iniziare a fare qualche foto; so che nn è facile, ma dovrò iniziare da qualche parte :-)

Detto questo vorrei un suo consiglio su 2 telescopi che ho trovato su un sito: 

  • Bresser Messier 200 Mon2
  • SkyWatcher Black Diamond 200/1000 EQ5

Secondo lei quale dei 2 è migliore in rapporto qualità/prezzo, contando anche la montatura?

I. V.

 

I telescopi che ha indicato sono otticamente simili ed entrambi di buona qualità, pur appartenendo ad una fascia economica.

Un dettaglio importantissimo: se lei vuole fare fotografia astronomica, è fondamentale che la montatura non sia sottodimensionata rispetto al peso e alle dimensioni dell'ottica. E purtroppo, in entrambi i casi da lei segnalati, la montatura è sottodimensionata rispetto al peso dell'ottica da 200 mm.

E non è tutto: se si vuole fare fotografia astronomica, è fondamentale che la montatura sia dotata di una elettronica di controllo dotata di alcune funzioni di base irrinunciabili:

1) recupero programmabile del backlash (ritardo di risposta) in declinazione
2) compensazione programmabile dell'errore periodico (PEC)
3) correzioni manuali "lente" dell'inseguimento con velocità programmabile da 0.25x a 1x
4) presa per autoguida CCD

Ebbene, nessuna delle due montature da lei segnalate ha un moto orario (di serie) dotato di queste importanti funzioni.

Quindi, se il suo budget non può essere alzato, dovrà accontentarsi e prendere un telescopio che otticamente sarà soddisfacente (vale per entrambi i telescopi che le interessano) ma che non sarà particolarmente adatto alla fotografia astronomica, pur consentendo di fare qualche prova con tutti i limiti del caso.

Seconda ipotesi: se lei può alzare il suo budget a 800 euro, potrà prendere in considerazione il modello Bresser più avanzato, dotato di tutte le funzioni necessarie oltre che del puntamento automatico: http://www.deep-sky.it/site/shop/detail/1586/N-203-1000-LXD-75.html
La montatura di questo telescopio è migliore della MON-2 da tutti i punti di vista, ma è ancora un po' sottodimensionata rispetto alle esigenze di fotografia astronomica "seria":

Terza ipotesi (ottimale): se lei può permetterselo, sempre considerando fondamentale la scelta di un telescopio Newton da 200 mm, io le consiglio senz'altro la scelta del tubo ottico Skywatcher Black Diamond 200/1000 (sempre presso Deep-Sky, il prezzo è di 270 euro, accoppiato alla montatura SkyWatcher HEQ5 Pro Synscan, che costa 885 euro presso tutti i rivenditori principali. Totale 1055 euro, ma è tutta un'altra cosa.

E' tutto chiaro?

 

 

Possiedo un SC 11 pollici della Orion (fatto da Celestron), in pratica un 280/2800mm.

Non riesco a vedere le stelle puntiformi a bassi ingrandimenti, perciò da modesto astrofilo quale sono, ho pensato che bisogna agire sulle 3 viti poste sul frontale dove c'è l'ostruzione dietro.

le chiedo di spiegarmi:

  1. come si fa a sapere esattamente quale vite toccare, o quali ?
  2. di quanto si deve girare a dx/sx per ogni tentativo ?

L.G.

 

 

Caro amico, per collimare un telescopio ci vuole metodo e pazienza.

Dopo avere lasciato il telescopio per almeno 2 ore all'aperto affinché raggiunga l'equilibrio termico con l'ambiente, e tenendo sempre presente che una rotazione di 1/4 di giro delle viti di regolazione del secondario già influisce in modo evidente sulla collimazione:

  1. Con un oculare a basso ingrandimento, punta una stella brillante (o la stella polare, che si sposta poco oppure una stella artificiale, che ha il vantaggio di non spostarsi affatto) e sfuocala fino a raggiungere un diametro di circa 1/4 del campo. Vedrai un disco chiaro con al centro un disco scuro. Se i due cerchi sono concentrici, il telescopio è collimato (almeno a bassi ingrandimenti. Ingrandisci fino ad almeno 200x per verificare che i cerchi siano effettivamente concentrici. La collimazione "precisa" richiede che i cerchi siano concentrici a qualsiasi ingrandimento.

  2. Se i due cerchi non sono concentrici, bisogna determinare in quale direzione il disco nero è più vicino al bordo del disco chiaro. Metti una mano davanti all'apertura del telescopio: vedrai l'ombra della mano sulla stella sfuocata. Questo serve per determinare quale vite di collimazione va ruotata, basta vedere dove si trova la mano rispetto alla direzione della scollimazione, e poi far caso alla posizione della mano rispetto al tubo e quindi alla vite di collimazione più vicina all'angolazione "giusta"
    Può anche capitare che la vite "giusta" si trovi dalla parte opposta della culatta (rispetto alla mano). Ma è lo stesso, l'importante è individuare la direzione da ritoccare.

  3. A questo punto, si gira la vite individuata in precedenza e si vede (nell'oculare) cosa accade. La stella si sposterà, e dopo ogni rotazione (frazioni di giro!!) della vite, la stella va riportata al centro del campo per vedere gli effetti della regolazione. Se la vite è arrivata a fondo corsa, bisognerà compensare con le altre viti (ed è un po' complicato) ma è una cosa relativamente rara.

  4. IMPORTANTE: Se la rotazione della vite in un senso (orario o antiorario) tende a riportare il disco scuro al centro del disco chiaro.... basta insistere. Se invece la rotazione della vite in senso orario o antiorario tende a allontanare il disco scuro dal centro del disco chiaro.... basta invertire il senso.