Ianus /Heyford 25-40X100
Ho provato brevemente questo grosso binocolo nel corso
dello star party di Tainai, in Giappone. Si tratta della versione “deluxe”
dell’analogo binocolo venduto in Italia da varie ditte (Ianus, Miotti,
Caelum), sotto il nome Heyford o con altri nomi. Si tratta di un binocolo
militare di fabbricazione cinese, con obiettivi a tre lenti e oculari grandangolari
montati su due revolver che permettono di lavorare a due ingrandimenti:
25x e 40x. Come detto, la versione che ho provato è la “deluxe”,
che si distingue da quella normale per il colore dello scafo, degli oculari
e dei revolver, argento invece del nero della versione normale. La messa
a fuoco è individuale su ciascuno degli oculari, e ovviamente è
possibile regolare la distanza interpupillare. Il treppiede in legno duro
e la testa snodabile sono in dotazione.
Il brevissimo test ha rivelato una discreta correzione
delle aberrazioni ottiche: le stelle sono risultate abbastanza puntiformi
(ad entrambi gli ingrandimenti) sia al centro che ai bordi del campo, e
anche l’aberrazione cromatica è risultata corretta in modo ragionevolmente
buono, in quanto lo spettro secondario, di colore violetto, appariva ridotto
anche osservando oggetti bianchi e molto luminosi. Il bordo lunare appariva
giallino, un comportamento abbastanza frequente degli obiettivi acromatici
di corta focale.
Il problema ottico principale di questo binocolo è
risultato essere quello della luce diffusa, presente in modo abbondante
in tutto il campo, evidentemente a causa dell’assenza di efficaci trattamenti
antiriflesso in un sistema ottico composto da non meno di 7 lenti e 2 prismi,
per un totale di 20 superfici aria-vetro.
Le immagini apparivano sempre immerse in un chiarore
diffuso che ammorbidiva i toni e sfumava anche gli oggetti più brillanti.
C’è da dire che si tratta di un binocolo particolarmente economico,
e che la correzione delle aberrazioni è apparsa buona.
Per finire, un brevissimo giudizio sulla montatura,
di tipo altazimutale, e sul treppiede in legno. La solidità è
apparsa buona, anche considerando l’utilizzo di bassi ingrandimenti. I
movimenti della montatura, che agiscono tramite frizioni regolabili con
manopole, sono apparsi piuttosto “scattosi”, e non sono mai riuscito a
ottenere un buon compromesso tra fluidità dei movimenti e rigidità
dei blocchi nei due assi. Il treppiede è in legno, con costruzione
a stampella, e si alza fino ad oltre 180cm, consentendo di puntare il binocolo
anche verso l’alto. La montatura consente di puntare il binocolo verso
lo zenit, ma l’ingombro laterale del treppiede rende il compito dell’osservatore
che vuole osservare il cielo allo zenit veramente molto arduo.
Giudizio finale: consigliabile con riserva. |