Il Vixen 25-75x125 è un binocolo monolitico con visione a 45 gradi, oculari zoom fissi, messa a fuoco individuale, prismi di Porro tipo 2, obiettivi acromatici a due lenti incollate, fornito con una montatura a forcella frizionata, treppiede in alluminio regolabile in altezza, attacco per cercatore (opzionale).Il binocolo è pesante ma maneggevole perché include una comoda e solida maniglia per trasportarlo.
Il montaggio dell’insieme non presenta nessun problema pratico ed è eseguibile da una sola persona in pochi minuti. La montatura è predisposta per il montaggio degli encoder originali Vixen che sono direttamente compatibili con il computer passivo Stellar Guide o con altri computer passivi tipo Advanced Astro Master o simili.
Ho giudicato i movimenti del binocolo abbastanza fluidi e la sua "guidabilità" durante le osservazioni ragionevole, anche se agli ingrandimenti più alti non è facile tenere gli oggetti centrati per lunghi tempo.
Gli oculari zoom sono risultati – come è logico – un compromesso ottico, e pur mostrando una accettabile nitidezza mi hanno un po’ deluso per la limitata estensione del campo (circa 40-42 gradi) a bassi ingrandimenti, anche se è doveroso dire che le stelle restavano a fuoco e abbastanza puntiformi sia al centro che ai bordi. Inoltre quando si aumentano gli ingrandimenti la messa a fuoco va ritoccata ogni volta. La resa (puntiformità) delle immagini stellari è risultata buona all’ingrandimento più basso, ed ho giudicato lo spettro secondario violetto piuttosto contenuto, anche se ben visibile quando si osservano le stelle più brillanti come Vega o Rigel. Aumentando gli ingrandimenti il comportamento del binocolo peggiora: le stelle brillanti diventano più grandi e meno rotonde (anche a causa di una collimazione buona ma non perfetta al 100%). Tutto sommato però, osservando qualche stella doppia larga come Albireo o Sigma Orionis, il binocolo si è comportato abbastanza bene anche a 50x e 75x, mostrando immagini più che accettabili, separando le componenti (se la cosa era nelle sue possibilità) e mostrando piuttosto bene i colori delle componenti.Come è logico che sia, il binocolo ha mostrato le qualità per cui è stato progettato quando è stato usato per osservare gli oggetti del cielo profondo. Nel corso di circa 4 ore di osservazione, nonostante una certa difficoltà di puntamento causata dall’assenza del cercatore – che ho giudicato quasi indispensabile – ho apprezzato la notevole comodità visiva tipica della visione binoculare accoppiata alla grande potenza ottica degli obiettivi da 125mm. Ho osservato decine di oggetti di tutti i tipi: ammassi aperti e globulari, nebulose diffuse e planetarie ed anche galassie, ricavando una impressione molto positiva. In particolare mi hanno impressionato:
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Il modo in cui il binocolo ha mostrato la splendida coppia di ammassi aperti M35 + NGC 2158 in Gemini. Già M35 è uno degli ammassi più belli del cielo, ma nello stesso campo, in direzione ovest, si trova il piccolo ammasso NGC 2158, di forma vagamente triangolare, composto da stelle tutte più deboli della 11a. Un vero gioiello, che il binocolone Vixen ha mostrato in tutta la sua gloria, riuscendo anche a mostrare gran parte delle deboli stelle dell’ammasso agli ingrandimenti superiori (50x e 75x).
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La nebulosa planetaria Eskimo, sempre nei Gemelli (NGC 2372), facile da vedere con qualsiasi binocolo come una specie di astro sfuocato, ma restituita dal binocolone Vixen con vari dettagli e sfumature al suo interno, all’ingrandimento 50x.
- La galassia M33 in Triangolo, di cui erano visibili nucleo, braccia e varie nebulose al suo interno
- La triade di ammassi dell’Auriga, M36/37/38, risolti completamente
- L’ammasso globulare M15, di cui il binocolo ha risolto la periferia a 75x
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La nebulosa Helix in Acquario, che il binocolo ha "bucato", mostrando anche i bordi sfilacciati.
Al contrario il binocolo mi ha un po’ deluso nella visione delle Pleiadi, del doppio ammasso di Perseo e in generale degli oggetti molto grandi, a causa del campo molto stretto (solo 1.6 gradi) dovuto all’utilizzo di oculari Zoom, che sono penalizzati da un campo molto stretto (solo 40-42° di campo apparente alla focale 25mm, ma più usata).In conclusione, questo binocolo è consigliabile a chi ama le osservazioni visuali del profondo cielo e vuole godersi la comodità della visione binoculare e del puntamento altazimutale.
Ai potenziali acquirenti suggeriamo di acquistare un cercatore da 50mm, senza il quale è difficile puntare il binocolo, e uno basso sgabello o scaletta a due gradini su cui si possa salire agevolmente, perché l’inclinazione degli oculari a 45 gradi è comoda per osservare gli oggetti alti nel cielo ma costringe ad alzare molto il treppiede per raggiungere una posizione comoda. Quando però si vogliono osservare gli oggetti bassi nel cielo, gli oculari risultano troppo alti, e per evitare di dovere ogni volta abbassare (per poi rialzare) il treppiede, è meglio poter salire su un rialzo adatto allo scopo.
Un altro limite del binocolone Vixen è l’impossibilità di usare filtri (soprattutto nebulari) perché gli oculari sono fissi. Infine un consiglio spassionato: se avete comprato questo binocolo e avete la possibilità di farlo modificare da un artigiano, procuratevi una coppia di oculari grandangolari da 25-30mm di focale e fateli montare al posto degli oculari Zoom, magari facendo in modo che sia possibile intercambiarli. In questo modo guadagnerete notevolmente in spettacolarità della visione, in campo inquadrato e potrete anche, se li possedete, usare i pratici filtri nebulari o anche i filtri Fringe Killer per eliminare il residuo cromatico degli obiettivi. Ad esempio, se troverete il modo di adattare grandangolari come i Panoptic 24mm (o simili) 31.8mm che hanno un campo apparente di 68 gradi, e considerando che la focale degli obiettivi di questo binocolo è di circa 800mm, otterreste un ingrandimento di circa 33x e un campo reale di 2 gradi abbondanti.
Invece, trovando il modo di adattare gli enormi oculari Unitron WideScan 30mm, che hanno un campo apparente di ben 84 gradi, otterremmo 26.7x e un campo reale di 3.14 gradi. Però non credo che le dimensioni dei prismi del binocolo consentano di sfruttare completamente l’enorme campo di questi oculari, e pertanto è probabile che si ottenga un po’ di vignettatura.
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