Meade LX200-R 14" f/10

febbraio 2008

Il telescopio che è oggetto di questo test breve è stato installato nel 2007 presso l'Osservatorio A.Grosso di Brugherio (MI), un sito suburbano dedicato principalmente alle riprese planetarie.

Trattandosi di una postazione permanente, lo strumento è stato fissato su una robusta colonna in acciaio da circa 20 cm di diametro. Il tutto è alloggiato sul tetto di una specie di piccolo garage, nel retro di una villetta di un quartiere residenziale.

Star Test

Le immagini di diffrazione sono rotonde e regolari, ma non uguali (la extrafocale è più nitida della intrafocale) tuttavia, oltre ad un residuo di sferica (comunissimo) non si notano altre aberrazioni degne di nota. In compenso ho notato che il telescopio fatica a raggiungere l'equilibrio termico (come quasi tutti i cassegrain a tubo chiuso), e infatti è spesso presente la piuma di calore, che indica la fuoriuscita costante di aria più calda dal paraluce Cassegrain.

Complessivamente le ottiche sono buone e nitide, sopportano agevolmente 500x nelle notti di buon seeing (per fortuna abbastanza frequenti) ma il contrasto sui pianeti, anche se più che accettabile, non può essere definito "brillante", specie se confrontato con il nostro secondo strumento, un Newton da 250mm f/5.

Montatura

Il telescopio utilizza la montatura a forcella Meade LX200 GPS, sistemata in configurazione altazimutale e dotata del computer palmare Autostar III.

La prima impressione non è stata entusiasmante perché il telescopio è, così come fornito dalla Meade, è molto sbilanciato. Dopo averlo ribilanciato applicando un grosso contrappeso di oltre 2Kg sotto al tubo, il tempo di smorzamento delle vibrazioni è risultato essere di circa 4-5 secondi, un valore troppo alto per un telescopio di questa classe. Ma per fortuna è possibile comandare sia i movimenti che la messa a fuoco tramite motori, e questo costituisce un rimedio, anche se non integrale, (ad esempio non difende dagli effetti del vento) al problema.

I motori del telescopio sono piuttosto rumorosi durante il puntamento (può creare qualche problema con i vicini di casa), ma silenziosi durante l'inseguimento e le correzioni.

La pulsantiera Autostar è costruita in plastica un po' troppo leggera, e tende a dare problemi con umidità e basse temperature. Ad esempio è spesso necessario (per far accettare i comandi) premere i tasti con forza e questo provoca la deformazione del guscio di plastica esterno della pulsantiera. Il connettore telefonico in più occasioni ha creato problemi di falso contatto e lo stesso vale per lo spinotto di alimentazione (ora trattenuto "a forza" in posizione con un elastico robusto).

La precisione di puntamento è risultata decente ma non ottima, e spesso è necessario ri-sicronizzare la pulsantiera sugli oggetti.

La precisione di inseguimento, stimata tramite lunghe sessioni di ripresa di pianeti con webcam, può essere giudicata come puttosto buona, anche considerando che la stima è stata eseguita con 7 metri di focale e con un sensore da pochi millimetri di lato, che evidenzia le più piccole derive di velocità.