Le funzioni predisposte per la fotografia sono veramente complete ed esasustive
E’ possibile oltre ad impostare il numero delle pose da effettuare, la loro durata, la durata della pausa tra una foto e l’altra, anche l’esecuzione di dark frame, il controllo del blocco dello specchio, il bracketing fino a tre stop, e dopo quanto tempo dall’inizio dell’autoguida far partire la sequenza automatica.
Al termine delle impostazioni vengono riportati tutti i parametri impostati in due schermate riepilogative.
L’uso è stato facilissimo ed assolutamente intuitivo. Peraltro, rientrando negli stessi menù vengono riproposti i valori precedentemente impostati; molto comodo perché consente di apportare alcune correzioni senza dover reimpostare il tutto.
Nella confezione sono presenti due cavetti diversi per il collegamento a diverse marche e tipi di fotocamere Canon, Nikon, Pentax, Fujifilm, Sony, Minolta. E’ possibile controllare a compatibilità con la propria reflex consultando il PDF disponibile all’indirizzo
http://www.lvi-cameras.com/pdf/lvi_smartguider2_accessories-chart.pdf
Credo siano presenti tutti i modelli delle marche suindicate.
Il collegamento avviene in maniera molto semplice collegando la propria Reflex all’MGA utilizzando il cavetto giusto segnalato sulla confezione.
Una volta impostata la sequenza fotografica si può passare ad impostare i parametri per l’autoguida.
Il collegamento della Reflex è facoltativo; si può utilizzare la LVI SG2 per guidare il telescopio ed effettuare riprese con CCD o webcam. In questo caso la CCD o la webcam dovranno essere controllate da un computer.; rimane comunque la potenza e l’efficacia della LVI nell’autoguidate il telescopio.
La novità di questa versione risiede nella tecnica di correzione denominata pulse-guide e nella possibilità di utilizzare tutte le montature che hanno la porta di autoguida ST4 incluse (finalmente) la Losmandy e la Meade Autostar.
Il collegamento è banale: basta utilizzare il cavetto ST4 dato in dotazione e connetterlo alla montatura e allo MGA.
Sul corpo dell’MGA sono presenti quattro led rossi, che indicano la correzioni in tempo reale: RA+, RA-, DEC+, DEC- consentendo di capire se il tutto sta funzionando veramente, e verificare “de visu” la qualità della montatura e la bontà dell’allineamento polare effettuato; infatti più le luci rimangono spente e meglio è…..!!
Sempre sull’MGA ci sono altri led blu che indicano il corretto collegamento del paddle, della camera CCD, della fotocamera, dell’autoguida, del fuocheggiatore elettrico. Queste luci, molto graziose, durante la notte sono per la verità abbastanza fastidiose, perché troppo luminose. Il costruttore ci ha tranquillizzati, dichiarando che nella produzione utilizzerà delle spie più tenui.
Calibrazione
La procedura di calibrazione dell’autoguida è esattamente la stessa del modello precedente; facendo un test ripetuto, tra la versione uno e la due, a me è sembrato che la nuova sia leggermente più veloce nella calibrazione.
Nel mio caso ho impostato sulla montatura come velocità di autoguida 50% e sul paddle Mild ottenendo un’ottima fluidità di inseguimento.
Anche con questa versione il risultato della guida è stato estremamente positivo. L’unico vero vincolo è stato il cielo di Roma, che con il suo fondo cielo riesce a saturare il sensore della Reflex in breve tempo, non consentendo di superare i 6 minuti di posa, anche con il minimo valore di ISO.
Lo Smartguider si è comportato bene, guidando senza inceppamenti e senza mai perdere la stella guida. Va però sottolineato che il sensore impiegato (lo stesso della vecchia versione LVI) non brilla per la sua sensibilità, e se non si ha l'accortezza di scegliere una stella di guida piuttosto luminosa e soprattutto se non si usa un telescopio di guida con corto rapporto focale, capiterà di leggere sul display il messaggio STAR NOT FOUND che potrebbe costringerci a scegliere una stella più luminosa.
All’avvio dell’autoguida, passati i secondi impostati nel menù Reflex, inizia automaticamente la sequenza fotografica impostata. Ho notato una lieve discrepanza tra il numero di secondi impostato e l’effettiva durata della posa. Ad esempio avevo inizialmente impostato 75 secondi; al termine della posa la Canon indicava un secondo in meno: 74.
Stesso problema, più ampio con pose più lunghe 236 sec anziché 240 secondi. Non saprei dire chi dice la verità perché non ho cronometrato la posa, in quanto me ne sono accorto solo il giorno dopo, analizzando le foto scattate.
Durante la posa vengono visualizzate una serie di informazioni importanti: numero degli scatti da eseguire, durata, tempo mancante. Al termine della serie di scatti viene emesso un BEEP e il messaggio di raggiungimento della fine serie. Molto utile.
Se si desidera continuare a fare foto, purtroppo non è possibile ricominciare un altra serie uguale, ma si deve reimpostare la serie di scatti, CERCARE LA STELLA, fare il download della precedente calibrazione e ricominciare tutto da capo. La cosa peggiore è che il sistema ricomincia a cercare la stella, non considerando che l’ha inseguita fino a quel momento. Per cercare e trovare la stella serve un po’ di tempo, circa un minuto. Poi basta ricaricare la calibrazione precedente e ripartire. Da notare che il riutilizzo della calibrazione precedente, senza ovviamente spostare il telescopio o la camera, ha sempre funzionato bene, inseguendo correttamente anche per lungo tempo.
Anche questo modello non prevede la possibilità di futuri aggiornamenti al firmware via Internet, ma si dovrà eventualmente, rispedirla al produttore.
Il controllo del fuocheggiatore non era stato implementato nel modello utilizzato per il test; non è possibile quindi esprimere un giudizio in merito. |