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2 MILIONI di pagine visitate su telescopedoctor.com

Alla fine di maggio 2012 questo sito ha raggiunto il bel risultato di 2 milioni di pagine visitate da quasi mezzo milione di visitatori. Trattandosi di un sito in lingua italiana, mi sembra un risultato degno di nota. Un grazie a tutti i visitatori passati, presenti e futuri. Colgo l'occasione per scusarmi per avere recentemente trascurato la Posta Tecnica e i Test Strumentali. A breve ho programmato l'inserimento di nuovi articoli. Ancora grazie a tutti!.


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Meade DSI

dicembre 2005

 

Questa piccola camera CCD a colori, chiamata Deep Space Imager (camera di ripresa per il cielo profondo, in breve DSI) è stata presentata nel 2004 dalla Meade come una delle più economiche camere specificamente progettate per la ripresa di oggetti astronomici di debole luminosità.

 

Infatti viene offerta al pubblico ad un prezzo molto competitivo


La camera, con un corpo metallico di forma quadrata, è molto piccola, e leggera come un oculare di dimensioni medie, risultando quindi utilizzabile con facilità anche con telescopi leggeri. La parte posteriore della camera è alettata per consentire una rapida dissipazione del calore.

 

Il sensore CCD della Meade DSI è un Sony della serie Super HAD a colori, ad alta sensibilità e basso rumore elettronico, ed è caratterizzato da 510 x 492 pixel rettangolari, da 9.75 x 7.5 micrometri. Di conseguenza le dimensioni lineari di questo sensore sono di 4.97 x 3.69 mm, piccolo ma superiore a quello di una webcam e infatti la DSI inquadra, con un telescopio da 2000 mm di focale, un campo di circa 8.5' x 6.3' e quindi permette di inquadrare solo oggetti medio-piccoli del cielo profondo.

 

Ne consegue che chi intende riprendere oggetti estesi con la Meade DSI dovrà utilizzare la tecnica del mosaico oppure impiegare riduttori di focale molto spinti, a ancora telescopi o teleobiettivi con focale molto corta. I pixel della DSI sono di medie dimensioni, e risultano ottimali, in termini di sensibilità e di campionamento per un seeing mediato di qualche secondo d'arco, per telescopi di focale media, compresa tra 800 e 1200 mm.

 

La camera utilizza un solo cavo USB sia per l'alimentazione che per il controllo e il trasferimento dei dati, e se questa caratteristica risulta molto comoda per l'utilizzatore. La DSI non è dotata del dispositivo di raffreddamento termoelettrico. Al suo posto la Meade dichiara di avere installato un dispositivo di raffreddamento "a convezione" per abbassare il noise elettronico.

 

In ogni caso, la DSI è più simile, tecnologicamente, ad una webcam (nel senso di telecamera digitale che funziona solo collegata ad un PC) che ad una camera CCD tradizionale. Infatti il sensore della Meade DSI non è raffreddato in modo tradizionale perché i suoi progettisti hanno fatto affidamento sul suo intrinseco basso rumore elettronico, e questo ha permesso una notevole semplificazione del prodotto che ha avuto effetti positivi sul contenimento del prezzo finale.

 

La DSI viene fornita con un corredo del software AutoStar Suite su CD-ROM, di un corto cavo USB, di un cavetto telefonico per l'autoguida (utilizzabile però solo da chi possiede un telescopio Meade con AutoStar) e un anello parafocale, utile per ottenere la ripetibilità della messa a fuoco. Incorporati nella camera, ma entrambi smontabili facilmente dall'utente, ci sono il filtro taglia-infrarosso, montato su un disco di plastica che si posiziona davanti al CCD, e il raccordo T2/31.8 mm filettato per filtri dello stesso diametro, che serve per adattare la camera a qualsiasi telescopio dotato di portaoculari standard.

 

Il filtro IR è montato su una finestrella poco più grande del sensore e può ruotare facilmente quando si avvita o svita il raccordo 31.8mm. Pertanto può essere consigliabile rimuovere il filtro IR-Cut fornito a corredo, e sostituirlo con un altro filtro IR-Cut da avvitare al barilotto della camera.
Consiglio anche ai futuri utilizzatori, prima di iniziare a usare la camera, di acquistare un cavo USB più lungo (esistono, anche nel catalogo Meade, cavi da 4.5 metri), perché quello fornito a corredo è veramente cortissimo e rende difficile l'utilizzo della camera con telescopi a puntamento automatico.

 

Va sottolineato che, per riuscire a sfruttare tutte le funzioni della camera, è indispensabile disporre di un Meade LX200 GPS oppure di un telescopio Meade dotato di computer palmare di controllo AutoStar.
Installazione e prova sul campo

 

Ho eseguito l'installazione del software a corredo sul mio PC portatile senza riscontrare particolari problemi. Tuttavia, per scrupolo, ed anche perché invitato a farlo dal manuale di istruzioni (che non è cartaceo), ho scaricato e installato gli aggiornamenti software della AutoStar Suite sul sito web della Meade.

 

Non avendo a disposizione un telescopio Meade con AutoStar per le mie prove, ed essendo la AutoStar Suite un pacchetto completo di software di simulazione astronomica (Planetario), acquisizione ed elaborazione di immagini, ho ritenuto opportuno installare solo le sezioni relative all'imaging, evitando di sovraccaricaricare il mio PC con il planetario.

 

La Meade dichiara, nella propria pubblicità, che è possibile ottenere con la DSI buone immagini di nebulose e galassie immediatamente, alla prima prova sul cielo. Ho verificato che questo può anche essere vero, ma solo se l'utilizzatore è già almeno un po' esperto in questo genere di riprese.

 

Dopo avere rimosso il filtro IR-Cut originale ed averlo sostituito con l'analogo filtro Baader UV IR-Cut 31.8 mm avvitato al barilotto dello stesso diametro della camera, ho inserito la DSI nel portaoculari del telescopio usato per le prove (ho usato sia un C8 con riduttore di focale Alan Gee II 0.5x che un Borg 77ED su montatura EQ6) e dopo avere controllato il bilanciamento, ho iniziato a mettere a fuoco, una operazione che ho eseguito con il classico tappo a due fori.

 

Il software di controllo della camera Meade DSI prevede varie funzioni che possono aiutare l'utilizzatore a mettere a fuoco ed a regolare l'esposizione: ad esempio il Magic Eye, una funzione per la messa a fuoco assistita, che però non ho trovato particolarmente utile, e la funzione Auto Adj, che fa trovare al software il tempo di esposizione più corretto. In effetti questa funzione è adatta per le riprese terrestri e al massimo per quelle solari e lunari, mentre è inutile per le riprese degli oggetti deboli. Ho apprezzato la velocità dell'interfaccia USB 2.0 ad alta velocità, che rende la messa a fuoco molto rapida.

Prime riprese

Dopo avere ottenuto una buona messa a fuoco su una stella brillante usando il tappo a due fori e osservando l'istogramma istantaneo dell'immagine, ho puntato uno dopo l'altro gli ammassi M36, M37 ed M38 (Auriga), cominciando a fare qualche prova di esposizione, impostando tempi di 30 secondi e 1 minuto, senza guida.

 

La prima impressione, poi risultata veritiera, è stata che la Meade DSI non è particolarmente sensibile - se confrontata con una camera CCD monocromatica raffreddata - e richiede quindi tempi di posa piuttosto lunghi per raggiungere un rapporto segnale / disturbo decente. La ripresa degli ammassi stellari, composti da tante immagini puntiformi e quindi con alto contrasto, è però relativamente facile.

 

Le cose sono diventate più difficili provando a riprendere la Crab Nebula, M1 nel Toro, un oggetto famoso ma di debole luminosità, molto alto nel cielo invernale.

 

Nonostante l'apertura di 200 mm e la luminosità di circa f/5.5 del C8, non è bastata un'esposizione di 1 minuto per catturare la luce della nebulosa. O meglio per renderne visibili almeno i contorni sul monitor del PC. Quindi è necessario esporre molto di più, e qui mi è venuta in aiuto la funzione di somma di immagini tramite il comando Tracking, che riprende, allinea a somma automaticamente una serie di immagini, consentendo di ottenere, se le immagini sommate sono di numero sufficientemente alto, un effetto quasi equivalente ad una singola lunga esposizione.

 

Il comando Tracking richiede che l'utente scelga una stella sufficientemente brillante presente nel campo, che il software prenderà come punto di riferimento per gli allineamenti in tempo reale delle varie immagini. Se la stella si sarà spostata a causa di errori di inseguimento, il software sposterà tutto il fotogramma per ripristinare l'allineamento. E' ovvio che questa soluzione può essere utilizzata se si impiegano montature equatoriali bene allineate al polo e dotate di un buon inseguimento, altrimenti nel corso delle singole pose non guidate, pur brevi, si otterranno comunque immagini finali mosse.

 

Insomma, per ottenere un'immagine decente della Crab Nebula ho dovuto riprendere e far sommare al software 60 pose da 1 minuto, per un totale di 1 ora equivalente di posa.

 

La funzione di allineamento è risultata essere efficace, consentendomi di ottenere immagini ragionevolmente bene inseguite nonostante abbia utilizzato una montatura (la EQ6 SkyScan) dotata di un errore di inseguimento medio di +/-12" d'arco.

Elaborazione delle immagini

La camera è priva di otturatore meccanico, quindi per fare i dark frame (indispensabili per ottenere immagini "pulite") bisogna tappare il telescopio. Esiste la funzione "take dark", inserita proprio per questo scopo. I dark frame catturati possono essere sottratti automaticamente alle immagini. E' bene riprendere i dark frame subito prima della ripresa, ed impostare, nei parametri di ripresa, il comando di sottrazione automatica dai fotogrammi registrati.

 

Quanto all'elaborazione vera e propria, il software Meade è molto essenziale, e non consente di eseguire tutte le complesse funzioni di elaborazione che sono tipiche dei programmi specializzati come AstroArt o MaxIm DL. Tuttavia, per un imager principiante questa semplicità d'uso non è di sicuro sgradita.

Giudizio finale

La Meade DSI è una camera CCD entry level dotata di un prezzo molto aggressivo e di una notevole facilità d'uso che la rendono una scelta consigliabile per i principianti. Il suo limite principale è la ridotta sensibilità, dovuta alle caratteristiche intrinseche dei sensori a colori, che obbliga l'utilizzatore ad usare telescopi molto luminosi o riduttori di focale molto spinti (come gli f/3.3, se compatibili con l'ottica del telescopio) e comunque ad impostare tempi di posa molto lunghi, più vicini ad un'ora di posa che a qualche minuto, per riprendere gli oggetti deboli del cielo profondo.

Scheda tecnica

Costruttore: Meade Instruments Co. California (USA)
Sensore CCD: Sony Super HAD a colori
Risoluzione: 510 x 492 pixel (250.000 pixel)
Dimensioni Pixel: 9.75 x 7.5 micrometri
Interfaccia: USB 2.0
Precisione A/D: 16 bit
Raffreddamento: a convezione
Tempi di esposizione: da 1/10.000 di secondo a 1 ora.
Software: Meade AutoStar Suite (ambiente Windows)
Dimensioni camera: 83 mm x 83 mm x 31 mm.
Peso 246 g