Il keypad protetto da un guscio protettivo asportabile è munito di un cavo spiralato abbastanza lungo con collegamento a vite alla centralina; il display regolabile in contrasto e luminosità si sviluppa su due righe dove si alternano le varie informazioni mentre la tastiera è illuminata ma con la possibilità di essere oscurata.
Personalmente anziché porre la montatura su treppiede ho preferito dotarla di colonna provvista di ruote e piattelli di stabilizzazione, il tutto da me realizzato con l’aiuto prezioso di alcuni amici ai quali vanno i miei ringraziamenti e senza i quali non sarei riuscito nell’intento.
A differenza della quasi totalità delle montature la GM 1000, per poter funzionare, ha la necessità di essere alimentata con 24V e almeno 4 Ampere; una volta avviato, il sistema fa un check-up per poi posizionarsi sulla schermata principale che può essere cambiata a piacimento facendo in modo che possa mostrare o le coordinate o l’ora o altri parametri a scelta. Per poter far funzionare la montatura è necessario inserire le coordinate, l’ora locale, e il fuso orario, una volta fatto ciò ho trovato abbastanza facile e fruibile l’utilizzo sin dalla prima volta.
Personalmente ho seguito i consigli dell’amico Salvatore Lo Vecchio di Paternò che possiede la medesima montatura operando nel seguente modo: utilizzando il puntatore laser staziono la montatura sulla polare, successivamente eseguo un calibrazione a tre stelle di mia scelta e un ulteriore affinamento su altre due sempre scelte da me in base alla lista fornita dal software, successivamente impartisco il comando di allineamento al polo; a quel punto il software chiede di scegliere una stella che la montatura andrà a puntare ma non al centro del crocicchio bensì in una parte dell’oculare che stabilisce il software affinché portando successivamente la stella al centro dell’oculare con i movimenti di latitudine e azimuth la montatura risulterà perfettamente allineata al polo; completata tale fase, ricalibro la montatura scegliendo sempre l’opzione a tre stelle e un ulteriore affinamento con altre due o tre.
Fatto ciò la montatura è allineata la polo. Per i puntamenti utilizzo la montatura con una velocità di 8°s e anche se la velocità può essere innalzata a 15°s ritengo sia superfluo un tale rateo. Il vocabolo eccellente per definire la precisione di puntamento è riduttivo se si considera che tutti gli oggetti li ho trovati sempre al centro del campo senza contare che la performance è avvalorata ancora di più dal fatto che la calibrazione e l’allineamento polare è stato eseguito utilizzando solo le stelle a ovest del meridiano avendo posizionato lo strumento su un ampio balcone che ha la vista ad sud-ovest / nord-ovest. Anche se certo della capacità di puntamento della montatura ero scettico ma fiducioso sulla capacità di puntamento assistito al polo, scetticismo fugato dalla puntiformità delle stelle già dopo la prima sessione fotografica con 13 pose da 5’ ciascuna senza autoguida con una focale di 600 mm. Mi riprometto di eseguire comunque ulteriori prove a focali più spinte per vedere fin dove si può arrivare.
Una inaspettata sorpresa l’ho avuto quando ho deciso di porre sullo strumento il rifrattore e l’obiettivo fotografico per fare un po’ di imaging a grande campo; pensando di trovarmi di fronte alla mia vecchia EQ6 ho innestato la barra dual sulla slitta della montatura dimenticando che la Gm 1000 ha degli encoder assoluti di grande precisione e a sorpresa (ma poi mica tanto), la montatura leggeva in partenza la posizione della piastra di declinazione ruotata ovviamente di 90°; tale inconveniente se di ciò si può parlare, è risolvibile solo meccanicamente e l’ho aggirato implementando l’apposito adattatore sulla slitta della montatura che prevede una piastra a croce formata da una base che si innesta sulla montatura sulla quale è agganciata una slitta perpendicolare sulla quale si possono andare ad innestare le slitte dual; in questo modo si recupera la posizione originale dell’asse di declinazione.
La piastra consegnatami, per la quale ho dovuto attendere oltre un mesetto per poterla avere in quanto non era in pronta consegna, inutile dirlo, è allineata agli altissimi standard di lavorazione di 10 Micron essendo lavorata dal pieno, alleggerita e anodizzata in maniera impeccabile, il tutto a un costo non proprio a buon mercato ma ci può stare in considerazione dell'alto standard qualitativo. Ciò non toglie comunque che gli smanettoni che hanno la possibilità di avere le giuste attrezzature possono realizzarsi da sé l’adattatore; invece secondo me non conviene farlo realizzare da un’officina specializzata perché probabilmente il suo costo non si discosterebbe da quello dell’adattatore originale e magari senza le medesime rifiniture ed anodizzazione.
Non mi dilungo sulla moltitudine di funzioni, opzioni e parametri che possiede la montatura, che sono veramente tanti. Inoltre la disponibilità di cataloghi e quindi di oggetti puntabili è veramente vasta senza contare la possibilità di poterla utilizzare in remoto attraverso la porta seriale o quella di rete utilizzando un programma di planetario scelto tra la moltitudine di quelli disponibili. Una tra le tante funzioni, tanto per citarne una tra le più interessanti, è quella di poter inseguire i satelliti attraverso l’inserimento dei dati scaricati da un apposito sito; una volta inseriti con anticipo i dati e dopo averli caricati sul sistema, la montatura poco prima che sorga l’oggetto da inseguire si posiziona nel punto esatto in cui esso apparirà; nel momento in cui l’oggetto compare la montatura inizia ad inseguire automaticamente dando anche la possibilità di variare velocità di inseguimento. Inutile dire che chi vuole immortalare i passaggi della Stazione Spaziale Internazionale è una chicca non da poco.
Infine il prezzo; certamente non è proprio popolare attestandosi intorno agli 8000 €, tuttavia trattasi di un acquisto definitivo che supera e relega al passato tutte quelle difficoltà che spesso si possono incontrare con montature di gamma più bassa.
G. Bartolini
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