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2 MILIONI di pagine visitate su telescopedoctor.com

Alla fine di maggio 2012 questo sito ha raggiunto il bel risultato di 2 milioni di pagine visitate da quasi mezzo milione di visitatori. Trattandosi di un sito in lingua italiana, mi sembra un risultato degno di nota. Un grazie a tutti i visitatori passati, presenti e futuri. Colgo l'occasione per scusarmi per avere recentemente trascurato la Posta Tecnica e i Test Strumentali. A breve ho programmato l'inserimento di nuovi articoli. Ancora grazie a tutti!.


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Celestron CGEM

Febbraio 2009 - Settembre 2010

 

Sto visionando il primo esemplare giunto in Italia di questa nuova montatura Goto della Celestron, costruita dai cinesi della Synta, che appartiene ad una fascia di prezzo intermedia tra la popolarissima EQ6 Pro e la Losmandy G11 Gemini.

 

Pur non avendo ancora avuto la possibilità di fare delle prove complete, un'idea me la sono già fatta e riferisco dei risultati:

 
 

Dal punto di vista della robustezza e in generale della struttura, la EQ6 e la CGEM sono sorelle: come nella EQ6, i motori sono contenuti all'interno del grosso carter metallico dell'asse di DEC.

 

Quella dei motori contenuti all'interno dell'asse di declinazione è, come è noto, una soluzione "copiata" dall'esempio delle montature Takahashi serie EM e della Astro-Physics 600E, che ha due indubbi vantaggi: non si sono fili penzolanti e i motori sono molto più silenziosi.

 
 
In effetti, osservando fianco a fianco la EQ6 e la CGEM, sembra che il disegnatore sia partito dalla prima, "smussando" abbondantemente le linee e inserendo una maggiore attenzione agli aspetti pratici ed ergonomici (vedi seguito).
     

Una ergonomia studiata bene (meglio che nella EQ6)

 

L'impressione generale che si può ricavare da una prima analisi della meccanica della CGEM è molto buona, perché in questa montatura include comandi meccanici studiati molto bene:
  • Le manopole per la regolazione dell'altezza dell'azimut, nonché le leve di sblocco delle frizioni degli assi, le manopole di blocco dei contrappesi, e quelle di sgancio della piattaforma a coda di rondine sono tutte molto grandi e maneggevoli anche quando si indossano i guanti
  • La scala della latitudine è grande, luminosa, perfettamente visibile, e l'indice è ben fatto, consentendo di apprezzare senza difficoltà il mezzo grado.

 

 
  • Lo spinotto di alimentazione ha una ghiera di sicurezza che permette di bloccare il cavetto, prevenendo (finalmente! ci hanno messo vari anni ad arrivarci) lo sgancio accidentale che provoca lo spegnimento della montatura.
  • Anche il tasto di accensione/spegnimento è grande e ben visibile.
  • la piattaforma a coda di rondine è di tipo Losmandy ed è dotata di una piastra guidata che preme per tutta la sua lunghezza sulla barra -  invece delle solite "vitine" - e quindi fissano con più forza e senza segnare la barra)

 

 
  • Inoltre il firmware Celestron è nettamente più avanzato, specialmente dal punto di vista delle procedure e degli algoritmi di allineamento, facilissimi da usare e precisi. Quindi la CGEM, da questi punti di vista, supera quelli che sono i limiti della EQ6.

Altre considerazioni tecniche:

 

  • I motori della CGEM sono di tipo Servo-DC ovvero a corrente continua e con encoder ottici montati sugli assi di rotazione per il continuo controllo dei giri e quindi della posizione e del senso di rotazione. I motori della CGEM sono, in senso assoluto, dotati di una coppia motrice inferiore e sono un po' più delicati dei motori passo-passo della EQ6, ma sono intrinsecamente più precisi e dotati, almeno in teoria, di una maggiore fluidità.
  • Il software Celestron Nexstar è nettamente più facile da usare rispetto al SynScan, soprattutto dal punto di vista delle procedure di allineamento nonchè degli algoritmi di mappatura del cielo, che contribuiscono in modo decisivo a raggiungere una elevata precisione di puntamento. Inoltre il database degli oggetti del software Nexstar è composto da ben 40.000 oggetti ed è meglio organizzato.
  • Il treppiede della CGEM è identico a quello della EQ6.
  • Purtroppo le prese telefoniche RJ-12 sul pannello di controllo, quelle destinate al collegamento della pulsantiera, dell'autoguida e dei dispositivi ausiliari (AUX) sono identici e possono ingenerare confusione. Avrei auspicato l'uso di un tipo di connettore differente per la presa della pulsantiera, anche perché le prese telefoniche soffrono di qualche problema di falsi contatti quando l'umidità è elevata.
  • Il costo della CGEM è nettamente superiore a quello della EQ6 Pro Synscan.
  • Bisogna quindi mettere questi aspetti negativi nel bilancio tra i pro e i contro delle due montature.
   

Prove da eseguire

Devo ancora verificare sul campo gli aspetti più innovativi del software di questa montatura, soprattutto il tanto sbandierato software di allineamento polare "All Stars" che dovrebbe permettere di usare qualsiasi stella (luminosa) per raggiungere un allineamento polare preciso.

 

Tutto da verificare. Restate sintonizzati.

 

Aggiornamento dell'estate 2010

 

Ho avuto modo di "completare" il test della montatura CGEM durante alcune prove eseguite in più occasioni. Il test sul campo ha confermato le prime impressioni, ovvero che si tratta di una montatura equatoriale molto pratica e affidabile nelle sue funzioni.

 

I test sono stati sempre eseguiti con l'ottica C11, sia in visuale che per eseguire brevi pose, sia guidate che non guidate con la Canon 350D.

 

Il tempo medio di smorzamento delle vibrazioni, misurato assestando un colpetto alla culatta posteriore del telescopio, è stato di circa 2 secondi.

 

Ho potuto finalmente verificare l'efficacia delle nuove funzioni (puntamento polare assistito, mappatura del cielo con stelle di calibrazione e funzione Sync) contenute nel firmware versione 4.15 e successivi. Ricordo che è possibile aggiornare il firmware delle pulsantiere Nexstar ASGT, CGEM e CGE solo se hanno installato il firmware 4.xx e successivi. In caso contrario (versioni 3.xx e anteriori), per aggiungere il nuovo firmware così ricco di funzioni utili, è necessario (purtroppo) sostituire la pulsantiera.

 

Un'altro aspetto interessante è che la CGEM e la "piccola" CG5-GT hanno la stessa pulsantiera di controllo.

 

Test della procedura di puntamento polare All Stars

Come detto, ho potuto testare sul campo la montatra CGEM con il firmware versione HC: 4.17, ed ho immediatamente provato a mettere in atto la procedura per il puntamento polare assistito, che non richiede la visibilità della Stella Polare, e che quindi è utilizzabile da tutti gli appassionati (e sono in tanti) che voglino fare fotografia astronomica da postazioni dove non si vede la polare. Ad esempio dai cosiddetti "balconisti" che osservano da un balcone rivolto a sud.

 

La procedura è un po' articolata ma non lunga nè particolarmente complessa, e prevede di:

  1. puntare "a spanne" l'asse polare della montatura verso il nord, inclinandolo come la latitudine (c'è una scala graduata che aiuta nel compito),
  2. inserire località, fuso orario, data e ora nella pulsantiera (ma se si possiede il modulo GPS opzionale, questi dati vengono acquisiti in automatico).
  3. eseguire l'allineamento a due stelle
  4. aggiungere almeno 3-4 stelle di calibrazione (per migliorare la mappatura del cielo). Questo passo non è strettamente necessario ma io lo eseguo sempre per scrupolo.
  5. Selezionare con la pulsantiera una stella luminosa ben visibile nel cielo e comandare il puntamento della stella prescelta.
  6. Premere il tasto Align e selezionare l'opzione Polar Align => Align Mount dall'elenco che compare sullo schermo della pulsantiera.
  7. A questo punto il telescopio ripeterà il puntamento della stella di allineamento e chiederà all'utente di centrarla nell'oculare (meglio usare un oculare con reticolo) per "sincronizzare - funziona Sync" la montatura sulla stella.
  8. Ora il telescopio si sposterà sulla posizione nel cielo dove la stella si dovrebbe trovare se la montatura fosse accuratamente allineata sul polo. (Ecco il punto cruciale di tutta la procedura!).
  9. Ora l'utente non deve fare altro che centrare la stella nell'oculare con reticolo installato sul telescopio usando però le regolazioni meccaniche di azimut e altezza.Al termine dovrà premere il tasto Align. La procedura è terminata!
  10. Visto che la procedura appena conclusa ha spostato il sistema di riferimento modificando la mappatura del cielo memorizzata dal telescopio, è meglio ripetere i punti 3 e 4 della procedura per conservare una buona precisione di allineamento e quindi di puntamento.

 

Ho eseguito più volte la procedura descritta, usando sempre un oculare con reticolo illuminato, badando bene di ignorare la Polare (anche se, in effetti, dalla mia posizione la vedevo) come se fossi in una posizione con il nord ostruito. Ed ho sempre ottenuto un allineamento polare più che buono, che mi ha permesso di ottenere immagini decentemente inseguite senza guida fino ad 1 minuto di posa con la Canon 350D (una prestazione più che buona, considerando la focale di 2800 mm del telescopio).

 

Non ho ancora avuto modo di testare l'efficacia della guida con un'autoguida collegata alla CGEM. Alla prima occasione, riferirò dei risultati.

 

Precisione di puntamento

Quanto alla precisione di puntamento, ottenuta dopo avere usato la procedura di allineamento a 2 stelle e dopo avere aggiunto 3 stelle di calibrazione ben distanti tra loro, ho potuto constatare che il telescopio puntava molto bene in tutto il cielo, portando gli oggetti sempre nel campo dell'oculare da 40 mm (campo reale inquadrato: circa 38 primi d'arco), in molti casi nei pressi del centro.

Conclusione:

Le prove effettuate hanno confermato che la montatura CGEM è una scelta ottima e consigliabile per l'astrofotografia, decisamente superiore, per merito delle sue avanzate funzioni di allineamento, alla diffusissima SkyWatcher EQ6.

 

Unico neo: il PE è un po' alto, ma per fortuna si può ridurre con il PEC e soprattutto è ben gestibile con una autoguida usata con perizia.