Quando di solito mi ritrovo con amici per un breve mordi e fuggi astronomico o per una serata divulgativa desidero viaggiare leggero ed è da anni che in tale frangente utilizzo il piccolo Mak 127 della Skywatcher su una montatura EQ3 che lo regge benissimo ed il tutto risulta trasportabile senza alcuna fatica.
Durante l’ultimo ritrovo veloce, sulla colina torinese a caccia della cometa Lulin, mi sono reso conto con grande invidia che, mentre gli altri amici astrofili con i loro ETX, dopo l’osservazione della cometa, se ne andavano qua e la per il cielo dando occhiate a decine degli oggetti più belli utilizzando le possibilità GOTO della loro montatura, io rimanevo quasi a bocca asciutta a causa della lentezza del puntamento manuale.
Se a questo si aggiunge l’arrivo di un magnifico rifrattore Pentax SDHF 105, così pesante da non essere retto dalla piccola montatura cinese, la scelta di una EQ5 dotata di Synscan è risultata come la più ovvia: sufficientemente leggera per l’uso che desidero farne, economica (e questo non fa mai male), dotata di puntamento automatico e, infine, in grado di sostenere anche il suddetto rifrattore. |
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Avevo già avuto a che fare con la EQ5 in versione manuale un po’ di anni fa e non ne avevo un ricordo bellissimo, tanto che in seguito l’avevo quasi regalata per passare ad una Vixen, da qui alcuni miei dubbi sul buon funzionamento della stessa e soprattutto del suo apparato GOTO.
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Finalmente ieri, dopo settimane di maltempo, ho avuto modo di provarla. Una prova veloce, solo per constatare il buon funzionamento e la precisione del puntamento, utilizzando il vecchio Mak 127. Sottolineo che la prova è stata effettuata con una montatura appena uscita dallo scatolone, senza aver dunque messo mano alle regolazioni dello Synscan per quello che riguarda il backslash e cosette simili.
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Ebbene, mi ero preparato ad una seduta difficile con manuale dello Synscan a portata di mano da consultare decine di volte ed invece tutto si è svolto con estrema facilità e naturalezza, un plauso a chi ha scritto il software ed anche il manuale, deve aver fatto tesoro delle arzigogolate procedure che affliggono parecchi GOTO molto in voga.
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Lo accendo e dopo aver evitato il tedioso messaggio che ti mette in guardia dall’osservare il sole senza filtri, mi chiede le solite informazioni di rito: coordinate della località (che non dimentica una volta spento), data ed ora. Immediatamente mi domanda quale tipo di allineamento desidero fare, ovvero su una, due o tre stelle. Scelgo lo stazionamento a tre stelle ed immediatamente mi propone Arturo, bella alta nel cielo.
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Solita manovra per portare la stella al centro del campo oculare e subito dopo mi propone Vega, bassina ma visibile. Sulla terza stella abbiamo un po’ litigato, mi indicava soprattutto astri della parte ovest del cielo ma io vedo solo l’est, poi ci siamo accordati sull’alfa dell’Orsa Maggiore e, a procedura avvenuta, lo Syncscan mi ha dato l’ok di allineamento effettuato.
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Scegliere un oggetto, in questo caso M3, per la prima prova GOTO è stato facile ed intuitivo e, dopo il mio consenso, la montatura me lo ha portato ben all’interno dell’oculare Plossl (100X) che stavo utilizzando. Tutto ciò è avvenuto ricorrendo solo una volta e pure molto brevemente al manuale, ottimo!
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Secondo oggetto, Epsilon di Boote, la bellissima Pulcherrima, anche essa facilmente centrata senza incertezze, poi ancora il basso M13, sempre con buona precisione. Infine ho tentato un soggetto più difficile, Saturno. Di solito i GOTO non gradiscono molto i corpi del Sistema Solare ma si vede che lo Synscan va d’accordo anche con questi e così mi è entrato in campo un magnifico Saturno con gli anelli quasi di taglio e tre satelliti perfettamente allineati lungo l’equatore, bene, molto bene, prova superata a pieni voti! Oddio, la velocità di puntamento non raggiunge vette da primato ma è più che sufficiente.
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Che dire sulla robustezza? Il piccolo Mak me lo regge magnificamente con vibrazioni che si smorzano prestissimo e che permettono una buona messa a fuoco anche oltre i 200X. Certo la prova sarà più dura con il più pesante e lungo Pentax ma non devo dimenticarmi che ho scelto questa montatura per impiego mobile e snello, un compromesso che ho già accettato in partenza
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E’ tutto oro? No di certo! Elenco i difetti o, meglio, le cosette che potrebbero essere migliorate nelle future versioni, sempre però considerando che l’economicità a la trasportabilità sono due catteristiche di questa montatura.
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Mancanza di moti manuali. Non è previsto che la montatura si sposti finemente utilizzando le solite manopole, ovvero sarà sempre necessario utilizzare la pulsantiera dello Syncscan e ciò può rappresentare un limite in certe situazioni e sicuramente un fastidio iniziale per chi era abituato diversamente.
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Contrariamente ad altre montatura GOTO, non è possibile alimentare l’elettronica tramite comodissime pile. Ci vuole una batteria o un alimentatore o, ancora, il cavetto, per altro in dotazione, per collegarla alla presa dell’accendino dell’auto. Trovo quest’ultima soluzione la più comoda per la classica uscita mordi e fuggi, si piazza il telescopio vicino all’auto ed in un istante si inizia ad osservare
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Avrei preferito che i carter dei motori ed alcuni altri particolari minori fossero di metallo. Magari non succede niente ma sbattere sul sedile posteriore la montatura e partire senza troppi convenevoli, come facevo con la EQ3, mi lascerebbe un tantino timoroso…
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E’ moda attuale dare nomi propri a tutto ciò che sta nel cielo ma vedermi l’elenco con le stelle di allineamento denominate tutte ed unicamente per nome mi ha irritato e non poco. Visto che il software è fatto così bene, non sarebbe possibile aggiungere anche le classiche denominazioni astronomiche? Non avrei perso tempo per sapere che Menkalinan è la beta dell’Auriga (e che non mi serviva per lo stazionamento). Non è un difetto solo di questo software ma certo rimpiango la semplicità e la professionalità del controller FS2 che ho sulla mia montatura principale. Bastava aggiungere al nome la piccola sigla “Bet Aur” ed era pefetto!
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CONCLUSIONE
Per soli settecento euro o giù di li, la EQ5 Synscan può rappresentare una buona montatura GOTO anche per l’astrofilo itinerante che desideri portarsi dietro qualche cosa di più impegnativo che non i piccoli ETX e strumenti simili. Questo vantaggio lo si paga in un maggior ingombro e nella necessità di una batteria ma alla fine il bilancio potrebbe risultare positivo.
Inoltre questa montatura può rappresentare benissimo quella definitiva di un astrofilo che desideri effettuare osservazioni visuali dal proprio balcone o giardino con telescopi non particolarmente impegnativi (lunghi o pesanti) e godendo di un GOTO di prestazioni più che dignitose.
Sebbene provvista di ingresso per l’autoguida e solo basandomi sulle prestazioni di vecchi modelli, quindi con beneficio di inventario, credo che non sia esattamente l’ideale per la fotografia a lunga posa del cielo profondo ma non escludo che, con focali corte e una certa perizia, possa offrire risultati degni di nota. Insomma, con il suo invidiabile rapporto qualità/prezzo, posso raccomandarla con una certa tranquillità.
Alessandro Bertoglio
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