Lo strumento viene consegnato smontato in tre pezzi principali:
- la montatura altazimutale, composta dalla piattaforma di base e dalla montatura girevole o “rocker box”.
- la gabbia del primario (che comprende la cella dello specchio primario, specchio, e i semicerchi su cui ruota il telescopio)
- la gabbia del secondario, che comprende lo spider a quattro barre, il supporto del
secondario e il fuocheggiatore da 2".
Il telescopio viene consegnato già semi-montato (cioè con gli specchi e le celle già in sede) e quindi il montaggio del telescopio avviene in modo semplicissimo e rapido (5 minuti), inserendo la gabbia del primario nel rocker box, inserendo gli 8 tubi di alluminio nei fori della gabbia, e infine inserendo uno ad uno gli otto tubi nei rispettivi alloggiamenti sulla gabbia del secondario e fissandoli due a due con quattro comodi e pratici innesti sagomati in nylon, che vengono spinti verso l'alto con altrettanti dadi.
La certificazione ottica
Il telescopio viene corredato, come ogni telescopio Geoptik, con un dettagliata certificazione ottica che rende conto di una serie di test relativi allo specifico esemplare. Il certificato ottico, stampato su 4 facciate, è in lingua inglese, e spiega inizialmente il metodo seguito nel test, seguito da un Ronchigramma, Interferogramma, diagramma MTF (Funzione di Trasferimento della Modulazione, che è un indice del contrasto trasferito dall’ottica in esame), Spot Diagram (che mostra il diametro del disco di Airy e la dispersione della luce nel fuoco ottimale, e infine le misure di qualità ottica picco-valle, RMS e Strehl Ratio.
Mi complimento vivamente con la Geoptik perché sono rare le aziende di costruzione ottica che forniscono la certificazione individuale delle ottiche da loro prodotte, un segno di notevole serietà che dovrebbe essere seguita, a mio modesto avviso, da tutti gli artigiani e se possibile anche dalle aziende produttrici più importanti.
Ad ogni modo, l’esemplare 093, che è quello in esame, viene certificato per avere una precisione ottica P-V (da picco a valle) di 0.144 (a 550 nm), cioè quasi 1/7 di lunghezza d’onda sul fronte d’onda, una precisione RMS pari a 0.045 lunghezze d’onda (circa 1/22), e una Strehl Ratio di 0.918, dove 1 è la perfezione e 0.80 è il minimo accettabile per un’ottica corretta al limite di diffrazione. Insomma, abbiamo a che fare con un’ottica che promette di essere di qualità molto elevata.
Bilanciamento e fluidità dei movimenti
Un telescopio su montatura Dobson, che si usa puntando e inseguendo a mano, deve essere realizzato in modo tale da avere un perfetto bilanciamento – altrimenti l’oggetto puntato non resta nel campo perché il telescopio tende a muoversi spontaneamente sotto l’azione della forza di gravità - e un’ottima fluidità dei movimenti, indispensabile per le correzioni fini di puntamento e soprattutto inseguire gli oggetti osservati ad alti ingrandimenti .
Il Geoptik 400 è ben bilanciato e viene comunque fornito con un corredo di dischi metallici calamitati che possono essere montati sul retro della cella dello specchio primario, garantendo la possibilità di regolare il bilanciamento quando si usano cercatori oppure oculari pesanti.
La fluidità dei movimenti del telescopio è risultata buona ma solo a bassi ingrandimenti, mentre va un po' a scatti quando si vogliono effettuare movimenti lenti, come quelli di inseguimento.
Tempo smorzamento vibrazioni
Ho eseguito il cronometraggio del tempo di smorzamento delle vibrazioni, usando il telescopio ben bilanciato e appoggiato su un terreno erboso. Dopo avere puntato Giove (altezza circa 35°) con un oculare che forniva 145x, ho misurato un tempo medio di smorzamento delle vibrazioni pari a circa 3-4 secondi. Si tratta di un tempo sufficientemente rapido da non dare quasi fastidio durante le operazioni di messa a fuoco e di inseguimento.
Regolazioni e collimazione
Prima di usare un telescopio, e soprattutto prima di sottoporlo ad un test sul campo è indispensabile verificare se le sue ottiche sono collimate, ed eventualmente correggere la collimazione. Un telescopio Newton da 400 mm di apertura e 2 metri di focale è piuttosto complesso da collimare da soli a causa delle notevoli distanze tra il fuoco e le viti di collimazione dello specchio primario ed anche a causa dell’assenza di moto di inseguimento (quando si effettua il ritocco della collimazione sulle stelle ad alti ingrandimenti).
Un telescopio Dobson, che viene smontato e montato in continuazione, deve possedere un sistema di collimazione rapido ed efficace, altrimenti si rischia di perdere troppo tempo ad ogni montaggio.
Il Geoptik 400 non è, a mio avviso, dotato di un sistema di collimazione particolarmente efficace, soprattutto per quanto riguarda il sistema meccanico di fissaggio dello specchio secondario, che dovrebbe essere riprogettato in quando instabile e poco pratico.
Le viti collimazione dello specchio primario, che agiscono con il classico metodo Push-Pull (Spingi –Tira) sono più efficaci, ma anche in questo caso la progettazione della cella non mi è sembrata particolarmente brillante, perché le viti "Push" devono appoggiare su metallo o plastica non sul legno e le "Pull" (che sono risultate un po’ troppo corte) devono avvitarsi in una filettatura metallica lunga e non, come ho trovato in effetti, in un dado sottile. Un altro dettaglio che secondo me dovrebbe essere migliorato per facilitare la collimazione è che manca un punto di riferimento al centro dello specchio, una modifica facilmente realizzabile incollando o verniciando un dischetto nero nell’esatto centro dello specchio primario)
Alla fine, facendo appello alla mia esperienza, al mio oculare Chesire e al mio collimatore Baader LaserColli, sono comunque riuscito ad ottenere una buona collimazione di base, poi ritoccata sulle stelle osservando la loro figura di diffrazione.
Altre considerazioni generali sulla progettazione del telescopio
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Il sistema di appoggio a 9 punti crea deformazione con specchi troppo sottili
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Ho constatato che quando il telescopio punta oggetti bassi sull’orizzonte, lo specchio non appoggia su tutti i nove punti di appoggio, segno della presenza di un problema di fissaggio dello specchio.
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Lo spider a 4 vani è molto sottile, stabile e quindi ben realizzato.
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La gabbia del secondario è molto rigida e leggera
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La struttura complessiva a traliccio del telescopio è rigida e ben realizzata, con il risultato che la collimazione, una volta ottenuta, è piuttosto stabile.
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Il sistema di contrappesi magnetici è molto semplice ed efficace
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Il sistema di fissaggio del tappo dello specchio primario non è molto pratico ed andrebbe rivisto e migliorato.
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Non ci sono i fori per il montaggio del cercatore
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Il fuocheggiatore Crayford 2", di probabile origine Taiwanese, è efficace, solido e dotato di un movimento fluido.
Star Test
Ho effettuato lo star test delle ottiche puntando la stella polare – che ha il pregio di non richiedere inseguimento – con oculari da 7 e 5.2 mm. L’analisi visiva delle figure di diffrazione intrafocale ed extrafocale e il loro confronto ha dato buoni risultati: l’aberrazione sferica è risultata essere molto ben corretta, non è presente astigmatismo né rugosità, mentre ho notato la presenza di un rinforzo degli anelli di diffrazione nella zona centrale (una sorta di errore zonale), quasi certamente dovuto al metodo un po’ approssimativo di appoggio dello specchio primario (che è piuttosto sottile) su 9 punti. Tuttavia, complessivamente lo star test ha confermato i risultati, più che buoni, dei test di laboratorio eseguiti sull’ottica in esame.
Prova sul campo
Un Dobson di grande apertura è uno strumento molto divertente e facile da usare per chi conosce il cielo e sa utilizzare il metodo dello star hopping. Prima di iniziare ho dovuto montare un cercatore SkySurfer a punto rosso perché il Geoptik 400 mi è stato fornito senza un cercatore a corredo.
Prima di tutto ho puntato la Luna, in fase successiva al primo quarto, ottenendo immagini veramente molto nitide e contrastate, soprattutto per merito della buona qualità delle ottiche ma anche per la bassa ostruzione, pari a poco più di 0.20. In particolare mi ha colpito la notevole nitidezza con cui lo strumento ha restituito i dettagli finissimi all’interno del cratere Posidonius, dettagli ben al di là di quelli riportati dall’atlante Rukl. Tuttavia la grande apertura di questo telescopio lo rende particolarmente sensibile alla turbolenza atmosferica, e non ho potuto forzare gli ingrandimenti oltre i 290x.
Immagini Giove molto buone, ma soffre molto la turbolenza
Coma molto visibile
Stelle doppie: epsilon boo, epsilon Lyr, zeta Boo OK ma soffre turbolenza, luce diffusa attorno ad immagini diffrazione e difficile l'inseguimento
CARATTERISTICHE TECNICHE
Nome |
Geoptik Dobson 400/2032 |
Num. Serie |
#093/2005 |
Ottica |
Configurazione |
Newton |
Apertura effettiva |
400 mm |
Lunghezza focale effettiva |
2032 mm |
Rapporto focale |
F/5.08 |
Specchio primario |
Parabolico |
Materiale |
Vetro a basso coefficiente di dilatazione (Suprax) |
Strato riflettente |
Alluminatura + protezione con SiO |
Supporto dello specchio |
A 9 punti |
Specchio secondario Piano |
Apertura 83mm (ostruzione centrale circa 0.20)* |
Materiale |
Vetro a basso coefficiente di dilatazione (Suprax) |
Strato riflettente |
Alluminatura + protezione con SiO |
Messa a fuoco |
Fuocheggiatore Crayford 2" corsa 50mm |
PRESTAZIONI OTTICHE |
Correzione ottica dichiarata |
1/7 di lunghezza d'onda, 1/22 RMS, 0.918 Strehl Ratio |
Potere risolutivo teorico (Dawes) |
0.29” |
Potere risolutivo a 555 nm (Rayleigh) |
0.38" |
Stella doppia più stretta effettivamente separata |
zeta Herculis (0.8”) |
Guadagno luminoso (al netto dell’ostruzione, e con potere riflettente specchi = 89%) |
3414x (occhio nudo = 1 con pupilla 6mm) |
Magnitudine limite visuale (metodo di B. Schaefer) |
16.4 (valore stimato a 145X) |
Altezza massima oculare |
1900 mm |
Peso totale |
38 Kg |
Cercatore |
Non fornito a corredo |
Montatura |
Altazimutale tipo Dobson |
Movimenti |
Manuali, frizionati su teflon |
Corredo |
Dischi per bilanciamento, certificato ottico, CD-ROM |
Costruttore |
Geoptik (Verona) |
Test ottico |
Aberrazione sferica |
Minima |
Astigmatismo |
Assente |
Coma |
Marcato, ai bordi del campo |
Errori zonali |
leggero, nella zona centrale (forse dovuto a deformazione causata dal metodo di appoggio degli specchi) |
Rugosità |
Assente |
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