Il loro
aspetto è molto particolare: in generale le dimensioni e il peso
crescono al diminuire della lunghezza focale e la forma è simile
ad un fungo.
Li ho provati per la prima volta lo scorso anno durante un paio
di Star Party, e sono rimasto talmente colpito dalla comodità
d'uso e soprattutto dalle loro prestazioni da decidere di vendere
tutti i miei vecchi e gloriosi Clavè, Meade, Masuyama e Tele Vue
per prendere una serie di Pentax XL.
Quello che ho apprezzato di più è la straordinaria qualità del
trattamento antiriflesso: in una prova comparativa con oculari
delle marche appena citate, la nitidezza di Giove era
paragonabile, ma con gli altri oculari il pianeta era circondato
da un alone luminoso diffuso, mentre con il Pentax XL Giove era
immerso in un campo quasi perfettamente nero.
Un altro significativo punto a favore dei Pentax XL è stata la
constatazione, sempre in prove parallele con altri oculari di
qualità, che le immagini restavano perfettamente corrette anche
ai bordi estremi del campo. Tuttavia, essendo gli XL stati
progettati per fare da corredo ai telescopi Pentax SDP e SDHF,
che hanno il campo perfettamente piano, le focali più lunghe (28
e 40mm) non funzionano al meglio con strumenti dotati di campo
curvo (ad esempio gli Schmidt-Cassegrain oppure i rifrattori di
corta focale privi di spianatore), mostrando stelle leggermente
allungate e deformate da astigmatismo.
Le focali migliori sono le più corte: 5.2mm, 7mm, 10.5mm e 14mm, la peggiore il 40mm, che ha un comportamento astigmatico ai bordi del campo. |