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2 MILIONI di pagine visitate su telescopedoctor.com

Alla fine di maggio 2012 questo sito ha raggiunto il bel risultato di 2 milioni di pagine visitate da quasi mezzo milione di visitatori. Trattandosi di un sito in lingua italiana, mi sembra un risultato degno di nota. Un grazie a tutti i visitatori passati, presenti e futuri. Colgo l'occasione per scusarmi per avere recentemente trascurato la Posta Tecnica e i Test Strumentali. A breve ho programmato l'inserimento di nuovi articoli. Ancora grazie a tutti!.


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* Guida alla scelta degli oculari
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* Come scegliere il Telescopio

 

 

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PLÖSSL HEYFORD vs CELESTRON

di Raffaello Braga 1999

Consultando i cataloghi di strumenti astronomici si rimane impressionati dalla quantità di configurazioni ottiche che caratterizza gli oculari, al punto che volendo dotarsi di una serie di questi accessori ci si trova nell'imbarazzo della scelta. Mentre alcuni di essi sono stati realizzati per esigenze particolari, altri si prestano ad un utilizzo più "universale".

Tra i primi figurano, ad esempio, gli oculari di Ramsden e gli ortoscopici, particolarmente indicati per gli osservatori di Luna e pianeti, oppure i grandangolari (UWA, SWA, Nagler, Panoptic, Erfle, ecc.) progettati per l'osservazione di oggetti estesi come le nebulose diffuse o gli ammassi aperti. Accanto a questi esistono poi oculari un po' per tutti gli impieghi, dal cielo profondo all'alta risoluzione, tra i quali regna sovrano l'oculare di Plössl e le sue numerose varianti.

Questa configurazione ottica fa parte, con il König e l'Abbe, della famiglia degli oculari ortoscopici. È costituito da due doppietti incollati, con i crown interni e i flint esterni. Il progetto risale al 1860 e in alcune pubblicazioni viene anche chiamato oculare simmetrico. Il campo apparente varia da 40ø a 55ø circa (dipende dalla focale) mentre quello corretto, cioè realmente sfruttabile ai fini dell'osservazione, dipende oltre che dall'oculare anche dalle caratteristiche del telescopio impiegato e in particolare dal suo rapporto focale (si veda il mio precedente articolo sugli oculari ortoscopici).

Tra i numerosi Plössl commerciali venduti in Italia ho testato gli Heyford, commercializzati dalla ditta Miotti di Milano, e i Celestron, importati da Auriga srl. Entrambe le serie sono prodotte a Taiwan e di esse ho preso in considerazione le focali a mio avviso più interessanti: 6,3 - 7,5 - 12,5 - 26 e 40 mm.

Esteticamente e meccanicamente le due serie non hanno né pregi né difetti rilevanti. Rispetto ai Celestron gli Heyford possiedono un corto paraluce e una fascia in rilievo che ne consente una presa più sicura. I barilotti di tutti gli oculari hanno un diametro esterno di 31,8 mm e sono filettati per accogliere i filtri colorati standard. L'opacizzazione interna si è dimostrata efficace in tutti gli esemplari e anche il coating delle lenti è apparso di buona realizzazione, sia a vista che nell'esame sul cielo. Uno svantaggio dei Celestron è la scritta sul barilotto superiore, di colore scuro e quindi poco visibile al buio.

Tra i vari parametri di valutazione delle performance di un oculare, ho prestato particolare attenzione alla correzione dell'astigmatismo e del cromatismo, dato che in tutti i Plössl provati le altre aberrazioni sono apparse minime o comunque accettabili. Solo nel 26 mm era presente una certa distorsione angolare. La prova, effettuata con un telescopio a f/9, era abbastanza severa in quanto il campo corretto degli oculari dipende, come s'è detto, dal rapporto focale del telescopio e in genere i Plössl (come pure gli Abbe) danno i risultati migliori con rapporti attorno a f/15.

Il test ha dimostrato che le prestazioni complessive delle due serie erano quasi identiche tra loro e ad un livello un po' inferiore rispetto alla media degli oculari ortoscopici commerciali, mi riferisco in particolare agli ottimi Meade serie 3000 e agli altrettanto validi Abbe Unitron, che mi sono serviti da riferimento. In tutti gli esemplari, senza eccezioni, ho riscontrato una lieve aberrazione cromatica al bordo (comunque di poca o nessuna importanza) e, soprattutto, un percettibile astigmatismo, evidente già a 10ø dal centro: solo in prossimità di quest'ultimo le immagini stellari risultavano puntiformi. Il problema non risultava molto fastidioso, ma insomma c'era. Gli oculari da 6,3, 7,5 e 12,5 mm mostravano inoltre un bordo campo un po' sfumato e una certa tendenza a vignettare.

Anche l'estrazione pupillare merita un cenno: abbondante nelle focali lunghe, appena sufficiente nel 7,5 e nel 12,5 mm, insufficiente nel 6,3: rispetto a quest'ultimo, alcuni Abbe (OR) giapponesi da 6 ma anche da 5 e 4 mm risultavano di uso più confortevole. In particolare l'OR 6 aveva una lente dell'occhio di diametro paragonabile a quello del Celestron da 7,5 e grande il doppio rispetto a quello degli Heyford da 6,3 e 7,5 mm.

Ho effettuato qualche confronto con oculari di altre serie, sempre di fascia medio-bassa. Rispetto ai Plössl da 12,5 mm, un OR giapponese di pari focale offriva un campo più corretto, non vignettato, con bordo nitido e un'estrazione pupillare maggiore. Anche un economico Celestron SMA da 10 mm mi ha soddisfatto di più, nonostante la cromatica al bordo fosse leggermente più accentuata. Confrontato con gli oculari da 6,3 mm, un Meade serie 3000 da 6,7 mm si è dimostrato notevolmente superiore, evidenziando un maggior campo apparente e una nitidezza un po' superiore. Molto buoni, invece, i Plössl da 26 e 40 mm: grande estrazione pupillare, correzione complessiva sufficiente (considerato che si tratta di oculari per bassi ingrandimenti), opacizzazione efficace. Anche il 32 mm, da me provato in un'altra occasione, condivide queste caratteristiche.

Osservando la Luna, quasi tutti gli oculari hanno mostrato un buon contrasto, soprattutto al centro del campo. Solo il 6,3 evidenziava una nitidezza leggermente inferiore a un OR6 e al Meade da 6,7 mm. Portando la Luna al bordo del campo ho verificato un'ottima soppressione delle riflessioni interne e della luce diffusa e l'assenza di immagini fantasma.

In conclusione i Plössl Heyford e Celestron sono risultati, a mio avviso, di qualità scarsina, ma comunque accettabile, nelle focali corte (6,3 e 7,5 mm), sufficiente o buona nelle altre. Questo non è un difetto dello schema Plössl in sé, quanto piuttosto la conseguenza della realizzazione economica di queste serie specifiche di oculari e in ogni caso si tratta di un giudizio relativo, non assoluto: bisogna considerare che in questa fascia di prezzi (mi riferisco agli Heyford) è difficile trovare di meglio. Chi desiderasse degli oculari migliori dovrebbe passare agli Abbe Unitron o ai Plössl Meade o Tele Vue, questi ultimi sensibilmente più costosi.

Mi ha un po' sorpreso il fatto che sebbene esteriormente le due serie apparissero differenti, in pratica le loro prestazioni erano le stesse, focale per focale. Ciò è dovuto, probabilmente, al fatto che il progetto (e anche il costruttore ?) è lo stesso per entrambe le serie, cambia solo l'intubazione.

RIASSUNTO DEL TEST (con rifrattore a f/9)

Focale (mm) Luce diffusa Cromatica laterale Distorsione Curvatura Astigmatismo  Estrazione pupillare
6,3 Assente Trascurabile Trascurabile Trascurabile Sensibile fuori asse Insufficiente
7,5 Assente Trascurabile Trascurabile Trascurabile Sensibile fuori asse Sufficiente
12,5 Assente Trascurabile Modesta Trascurabile Sensibile fuori asse Sufficiente
26 Assente Trascurabile Evidente Trascurabile Sensibile fuori asse Buona
40 Assente Trascurabile Modesta Trascurabile Sensibile fuori asse Buona

 

QUALITA' PLOSSL HEYFORD: DISCRETA

QUALITA' PLOSSL CELESTRON: DISCRETA