Il campo reale è di 44 gradi. Trattamento "speciale" sulle superfici delle ottiche cementate, SMC Pentax su tutte le altre superfici. Trasmissione totale 96% in tutte le lunghezze d’onda visibili, 98% a 550 nm. Le lenti sono sottilissime, per ridurre il più possibile l’assorbimento luminoso.
Le superfici interne dell’oculare e i bordi delle lenti sono anneriti, e i diaframmi di campo interni sono stati posizionati strategicamente. Estrazione pupillare 3.9mm
I due oculari XO sono parfocali tra loro e anche con gli XL/XW.
Test sul campo
XO 5mm su Saturno con C11 -L'oculare è stato confrontato con gli oculari Celestron Ultima 5mm e con il nuovo Astro-Physics Super-Planetar 5mm. La nitidezza e la correzione dei tre oculari su Saturno è paragonabile. L’immagine della divisione di Cassini resta nitida ai bordi estremi del campo. L’XO non mostra di soffrire di problemi di riflessi ai bordi, un comportamento migliore di quello degli XW.
Test luce diffusa: forte nell’Ultima 5mm, ma presente e ben visibile anche nell’XO e nel SP. L’XO è molto più luminoso dell’Ultima, che presenta anche una visibile immagine fantasma.
La tinta cromatica dell’XO può essere definita come "calda".
XO 2.5mm, provato con il TeleVue Pronto: Resa "calda", buona nitidezza, presenza di luce diffusa, poca estrazione pupillare ma l’oculare è usabile (salvo una spiccata tendenza ad appannarsi quando lo si usa a basse temperature).
Non avendo un oculare di confronto di focale paragonabile, ho provato ad usare l’XW 7mm + Barlow TVO 3X, e la nitidezza e il contrasto erano leggermente migliori in quest’ultima combinazione, forse a causa della maggiore comodità visiva.
Giudizio finale: I Pentax XO sono buoni oculari, con un bel disegno, molto interessanti per
la proiezione oculare, molto luminosi e corretti fino al bordo, estrazione pupillare
un po’ piccola, ma si appannano facilmente nell'uso visuale. Sono però troppo cari anche
perché tutto sommato hanno una resa paragonabile a quella dei migliori
tra gli Ortoscopici giapponesi. |