Ho provato
questo oculare in varie occasioni e con vari tipi di telescopi: Schmidt-Cassegrain,
rifrattori apo e acromatici, Maksutov Grégory; mi manca solo una
prova con i Newtoniani.
Il WideScan 30mm, un ultra-grandangolare con 84
gradi di campo e 7 lenti in 5 gruppi, è prodotto in Giappone su
progetto della ditta Kokusai Kohki ed è importato dalla Unitron
Italia di Firenze.
La resa di questo oculare, chiaramente progettato per
osservare il cielo profondo, è molto simile a quella dei celebrati
oculari TeleVue Nagler, ed offre l’effetto “passeggiata nello spazio” a
causa del campo esuberante e dell’elevato contrasto delle immagini.
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Usato
con telescopi a corta focale come i piccoli apocromatici (AP Traveler,
TVO Pronto, Pentax SDHF 75), si ottengono campi con estensione di 4-5 gradi
(!!!), superiore a quella dei grossi binocoli astronomici e con una correzione
decisamente migliore su tutto il campo.
E’ stata particolarmente impressionante
l’osservazione di alcuni oggetti estesi come il Velo del Cigno, la Nord
America o la galassia di Andromeda sotto cieli di montagna: usando il Traveler
105mm f/6 (20x, campo 4.2°, pupilla d’uscita 5mm), gli oggetti venivano
“staccati” dal fondo cielo in modo deciso, con stelle minutissime che riempivano
l’intero campo senza mostrare segni di deformazione; usando filtri nebulari
come l’UHC o l’Ossigeno III gli oggetti nebulari diventavano molto somiglianti
alle fotografie che si vedono pubblicate sulle riviste (salvo l’orientazione
rovesciata dovuta all’uso del diagonale, un Baader MaxBright).
Ho provato ad usare l’oculare WideScan 30mm con un
rifrattore cinese da 150mm f/8, ottenendo 40x e un campo di oltre 2 gradi.
A parte l’evidente spettro secondario, l’accoppiata si è comportata
in modo soddisfacente, mostrando immagini stellari molto piccole, anche
ai bordi (anche se si cominciava a notare un po’ di coma misto ad astigmatismo
ai bordi estremi, un comportamento normale per un ultragrandangolare). In effetti, sul sito giapponese del produttore, si dichiara che questo oculare ha una resa ottimale con telescopi di focale almeno f/10.
Infine, nel breve test con il Maksutov-Gregory Zen
250mm f/13 e con il Celestron C11, strumenti di apertura generosa e lungo
fuoco, questo oculare ha offerto campi generosi uniti ad un ingrandimento
ancora piuttosto elevato, un’accoppiata ideale per osservare oggetti che
necessitano di elevata risoluzione unita ad grande campo, come molti ammassi
stellari aperti, gli ammassi globulari più grandi, le piccole ma
interessanti nebulose planetarie (specie se associate ad ammassi stellari).
In conclusione, definirei l’oculare Unitron WideScan
30mm come entusiasmante e dotato di una resa paragonabile ai Nagler e ai
Meade UWA, con il vantaggio di costare all’incirca la metà.
Giudizio finale: ottimo, molto consigliabile. |