L'obiettivo del rifrattore Meade è un tripletto con una lente in vetro ED FDC1 accoppiata con due lenti in vetro Crown. L'apertura è di 127 mm e la lunghezza focale è di 952 millimetri. Il fuocheggiatore è un Crayford da 2 pollici con movimento a doppia velocità: diretta e con ridotta 1:10. Questo fuocheggiatore è secondo me costruito molto bene e riporta una scala con i centimetri di escursione. La sua corsa è pari a 11 cm.
Cosa molto interessante nel Meade è il paraluce che può essere retratto per compattare il tubo durante il trasporto. Le finiture sono di ottimo livello con la possibilità di ruotare il cercatore ( fornito con reticolo illuminato) grazie alla ghiera su cui è fissato che può ruotare e posizionarlo così nel punto in cui è più comodo. Altra cosa molto utile è la maniglia che permette di maneggiare il tubo in modo appropriato ed è fissata a degli ottimi anelli, di serie è presente una barra Vixen.
Il test comparativo
Ho provato i due telescopi assieme ad amico molto esperto ed abbiamo deciso di montare i due tubi in parallelo su una montatura altazimutale, la Skywatcher AZ-HD, che ci ha permesso così di valutare per bene le prestazioni dei due strumenti.
Dopo avere atteso un tmepo sufficiente per far acclimatare gli strumenti, abbiamo puntato la stella doppia Castore (alfa Gem) per verificare la collimazione e per valutare la separazione delle stelle con circa 100 ingrandimenti. La collimazione è risultata subito ottima in entrambi gli strumenti, che sono stati capaci di separare la stella in modo netto, mostrando stelle perfettamente puntiformi. Abbiamo giudicato l'immagine leggermente a vantaggio del Meade che dava immagini un po' più luminose e leggermente più incise.
Il secondo oggetto puntato è stata la Luna al primo quarto. Abbiamo provato la messa a fuoco ed abbiamo giudicato il movimento di entrambi i fuocheggiatori molto preciso e fluido. L'immagine era nitida e incisa in egual misura in entrambi i telescopi e con oculare Pentax XL da 21 mm abbiamo provato a vedere se fosse presente dell'aberrazione cromatica. Nel Meade l'immagine è risultata esente da cromatismo, mentre nello Skywatcher si notava la presenza di deboli riflessi blu e gialli. Questa aberrazione però non è presente in entità tale da disturbare le osservazioni.
Abbiamo poi fatto una prova che mostrasse il comportamento degli strumenti spostando il punto di osservazione verso il bordo dello strumento per vedere se c'erano differenze di messe a fuoco. Utilizzando lo stesso oculare - un Pentax XL 21 mm - nello SkyWatcher, allontanandosi dal centro dava la sensazione di una leggerissima variazione del fuoco, che invece nel Meade non si percepiva.
A sorpresa, mentre facevamo questa prova nel Meade, ci siamo accordi di una piccola stellina che risplendeva bella luminosa a poca distanza dalla Luna . Abbiamo subito guardato nello SW e ci siamo accorti di come la stella era si presente, ma la sensazione era quella che se non l'avessimo vista nel Meade ci sarebbe sfuggita.
L'oggetto successivo è stato Saturno che con entrambi gli strumenti è risultato ottimo, ma il Meade aveva a nostro avviso un leggero vantaggio, mostrando in modo più netto sia i dettagli del pianeta sia i suoi satelliti.
Abbiamo fatto anche prove sul cielo profondo puntando il bellissimo ammasso globulare di Ercole, M13. In entrambi gli strumenti la natura stellare dell'ammasso risultava evidente e ben si percepiva la sua forma. Anche in questo caso, abbiamo giudicato migliore l'immagine fornita dal tripletto Meade che dava un'immagine leggermente più luminosa e contrastata.
Conclusioni
In definitiva il giudizio su questi due strumenti è più che positivo: abbiamo giudicato il rifrattore Meade leggermente superiore al concorrente Skywatcher, che però detiene ancora il miglior rapporto prestazioni/prezzo. La scelta tra uno e l'altro deve essere quindi valutata in base alla dotazione e alle finiture.
Si ringrazia la ditta Staroptics (Modena) per aver messo a disposizione i due strumenti per questo test.
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