La montatura e' la stessa del Konusuper 120, ed e' pero' a nostro
avviso meno stabile di quella del Venere, a causa di un attacco
sottodimensionato dell'asse polare rispetto al basamento. La
montatura è predisposta per l'applicazione del motore di AR e
del cannocchiale polare.
Esemplare n. 1 - Lo star test ha rivelato la presenza di tensioni
nell'obiettivo: l'anello esterno della figura di diffrazione
presentava vistose "punte" e aveva una forma
irregolare. Questo è probabilmente dovuto all'utilizzo di una
cella di plastica, che non ha una dilatazione termica costante e
soprattutto è molto differente da quella del vetro. L'
aberrazione sferica era visibile, la cromatica era netta,
ma normale per un rifrattore acromatico di questa focale. Coma in
asse: assente. Astigmatismo: leggero.
Esemplare n.2 - Come nel caso del primo esemplare, lo star test
ha rivelato la presenza di tensioni nell'obiettivo, anche se meno
accentuate. Nella figura di diffrazione è risultata subito
evidente la presenza di un marcato errore zonale, cioè una
"buca" scura al centro dell'immagine extrafocale, un
difetto molto grave. In compenso questo obiettivo non ha mostrato
di essere affetto da astigmatismo e coma. L' aberrazione sferica
e cromatica come l'esemplare precedente.
Esemplare n.3 - Come l'esemplare n.1, ma con meno tensioni
nell'obiettivo e con uno sferocromatismo meglio corretto. In
compenso l'obiettivo mostrava anelli di diffrazione molto
impastati, segno evidente di un'accentuata rugosità delle
superfici ottiche. In pratica sembrava che gli ottici si fossero
dimenticati di lucidare le lenti.
Il test pratico dei 3 telescopi, eseguiti su Luna, Saturno e
qualche doppia, ha rivelato che, con l'eccezione dell'esemplare
n.2, con nostra sorpresa essi hanno mostrato con una nitidezza
ragionevole la divisione di Cassini su Saturno e dettagli
piuttosto nitidi del cratere Gassendi sulla Luna. Ben separata la
doppia-doppia epsilon Lyrae (2.2", la più stretta), ed
epsilon Bootis (2.8", ma con componenti molto sbilanciati).
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