Maggio 2004
Ho provato per la prima volta questo piccolo telescopio solare per osservazioni
in H-Alfa durante il recente Sun Party che si è tenuto a Modena ai primi
di maggio.
Questo piccolo telescopio da 40mm di apertura, 400mm di lunghezza focale e
una banda passante larga 1 Angstrom centrata sulla riga dell’H-alfa, ha un aspetto
decisamente fuori dal convenzionale e incorpora varie soluzioni tecniche innovative
mai viste prima d’ora come la messa a fuoco interna e il comodissimo cercatore
solare.
Annunciato nell’ottobre scorso durante la Convention della Coronado, a cui
ho partecipato, e che si è tenuta a Tucson in Arizona, questo strumentino
si è fatto aspettare molto più del dovuto, ma è valsa la
pena aspettarlo.
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C’era molta curiosità a proposito del PST, dotato di un prezzo strepitoso
(870 euro), che è di gran lunga il più basso della categoria,
e tutti i partecipanti al Sun Party hanno dichiarato di aver fatto il viaggio
fino a Modena per vederlo e soprattutto per "guardarci dentro".
Ebbene, il PST ha stupito tutti: l’immagine del Sole, osservata a vari ingrandimenti,
era ricchissima di dettagli cromosferici, e mostrava simultaneamente sia le
protuberanze che i filamenti e le regioni attive sul disco, con un contrasto
e con una nitidezza eccellenti.
Ho provato il PST con gli oculari Coronado Cemax 12mm, 18mm, 25mm, sia da soli
che assieme alla Barlow Cemax, ottenendo sempre immagini di ottima qualità.
Ho provato, per curiosità, anche qualche oculare Pentax XL, con risultati
ugualmente buoni. Con tutti gli oculari provati il PST ha consentito di ottenere
la messa a fuoco senza problemi.
Il cercatore solare si è dimostrato una vera bomba: basato sul principio
del foro stenopeico (un forellino, che svolge le funzioni di un obiettivo) e
dotato di uno specchietto interno e di uno schermo opalino su cui si forma una
piccola immagine del Sole, questo dispositivo incorporato nel PST permette di
puntare il Sole (e di tenerlo puntato) con estrema facilità anche quando
lo strumento è montato su un cavalletto fotografico o comunque su una
montatura priva di inseguimento. Chi osserva il Sole con un telescopio h-alfa
sa quanto è difficile puntare il Sole senza cercatore quando c’è
un filtro scurissimo e molto selettivo che non permette di "orizzontarsi"
nel cielo basandosi sulla luce diffusa.
A proposito di luce diffusa, attorno al disco solare osservato con il PST ce
ne era pochissima, un risultato in parte dovuto al piccolo diametro del filtro
di bloccaggio che si trova nelle vicinanze dell’oculare, che di fatto limita
il campo visivo utilizzabile e filtrato a poco più di 35 primi di diametro.
Gli unici limiti di questo portentoso telescopietto solare sono:
la limitazione del campo visivo in cui agisce il filtro di bloccaggio. In pratica,
l’immagine del Sole o i dettagli che interessano, nel caso si lavori ad ingrandimento
tale da non inquadrare tutto il disco solare, deve essere portata un po’ più
in basso rispetto al centro del campo, altrimenti si perde contrasto o la piena
visibilità dei dettagli cromosferici. Per spiegarmi meglio, nel corso
del Sun Party era visibile una bella protuberanza "a fontana" in alto
a sinistra. Ma se si inquadrava il Sole in modo che il disco risultasse centrato
rispetto al campo, la protuberanza cadeva in una zona del campo (in alto) in
cui il filtro di bloccaggio (BF) non agiva più correttamente, e la protuberanza
scompariva. Riportata la zona in cui si trovava la protuberanza al centro del
campo, anzi un poco spostata verso il basso, la protuberanza riappariva in tutta
la sua bellezza e dettaglio.
Il PST è uno strumento progettato per uso visuale, e si può fotografare
solo con camere digitali o webcam usate in proiezione afocale (oppure in proiezione
positiva), ma la limitazione del campo discussa al punto (1) renderà
le cose più difficili. L’uso di camere reflex, sia digitali che a pellicola,
al fuoco diretto, è escluso sia per problemi di tiraggio che di peso
della fotocamera. E’ consentito l’uso di webcam al fuoco diretto usando però
raccordi a basso profilo, che consentano cioè di avvicinare il più
possibile il sensore della webcam rispetto al portaoculari del PST. E’ stata
fatta una prova, con risultati positivi, con una Philips Vesta Pro munita di
un raccordo privo di "battuta".
Il PST è dotato, nella sua parte inferiore, di un attacco standard per
cavalletto fotografico (1/4 "-20) e pesa solo 1.35 Kg, potendo essere quindi
montato su qualsiasi supporto e in parallelo su qualsiasi telescopio anche di
piccolo diametro.
Viene fornito con una bella valigetta rigida che è ottimale per trasportarlo
dovunque.
Infine, un cenno sulla sicurezza del PST: a parte l’oculare (standard 31.8mm)
non ci sono parti smontabili e quindi il filtro è intrinsecamente sicuro
anche se dato in mano a inesperti o bambini, che non correranno mai il rischio
di subire danni agli occhi. E’ inoltre disponibile sul sito Coronado un’ampia
documentazione che certifica che i filtri H-Alfa Coronado sono totalmente sicuri
per la vista anche dopo osservazioni molto prolungate.
In conclusione, definirei il PST un prodotto "killer", che ammazza
cioè tutta la attuale concorrenza, per la qualità e praticità
ma soprattutto per il prezzo, veramente imbattibile.
Giudizio Finale: se siete interessati alle osservazioni solari, correte a comprarlo |