La luce diffusa era, in compenso, abbastanza forte e molto "spalmata" nel campo, una cosa tipica dello schema ottico di questi obiettivi Meade a doppietto ED.
Per verificare la collimazione ed eseguire uno Star Test, ho puntato Altair, notando che lo strumento era leggermente scollimato (immagini ovali), cosa di cui Levy era a conoscenza (è un tipico difetto di questi rifrattori Meade, vedi il test dei modelli da 152 e 127mm).
La correzione cromatica è apparsa discreta, ma non tale da giustificare il nome "apo" che gli viene attribuito dalla Meade: in extrafocale l’immagine era chiaramente color Magenta, in intrafocale era Cyan e gialla, mentre a fuoco l’immagine della stella era composta da un disco di Airy abbastanza piccolo, circondato da un paio di anelli di diffrazione (il secondo piuttosto debole) e da un enorme alone violetto, tenue ma ben visibile.
Lo star test inoltre denunciava la presenza di un po’ di errore zonale a 2/3 del raggio.
Il fuocheggiatore mi è parso di scarsa qualità, dotato di un evidente image-shift e di un movimento non dei più fluidi.
Una nota di colore: di rado ho incontrato una montatura così instabile; il tempo di smorzamento delle vibrazioni era di circa 13-14 secondi. Non so come la Meade possa vendere una simile montatura (in questo caso montata in configurazione equatoriale), oltretutto dichiarando prestazioni di tipo professionale.
Conclusione: visto il prezzo tutt'altro che economico di questo grosso rifrattore, e considerando le prestazioni discrete ma non certo di primo livello, non consiglio di comprarlo. |