Lo star test ha evidenziato un'ottica perfettamente collimata e una correzione
sferica di alto livello, senza evidenziare aberrazioni geometriche di nessun
tipo. L'unica eccezione, ben visibile sulla stella Vega, e testimoniata dai
5 astrofili presenti, è lo spettro secondario violetto, leggero ma evidente.
Si tratta di un alone rotondo di colore violetto pallido, che circonda la figura
di diffrazione, e ha un diametro di circa 3 volte maggiore di quello del disco
di Airy.
Non si tratta, tuttavia, di un "difetto", ma di una caratteristica
tipica di questo tipo di progetto ottico. Infatti né l'occhio né
le pellicole chimiche sono particolarmente sensibili al violetto, e quindi questo
residuo cromatico può essere tranquillamente considerato
trascurabile per gli usi più comuni.
Come è logico, lo strumento ha dato il meglio di sé sulle stelle
doppie, sulla Luna e su Marte. Splendida, anzi "da manuale" l'immagine
della difficile doppia Delta Cygni, che non è stretta (circa 2.3"),
ma le cui componenti hanno una fortissima differenza di magnitudine, tale da
mettere in crisi la maggioranza dei telescopi ostruiti.
I dettagli della Luna erano talmente nitidi e contrastati da sembrare "scolpiti",
specie usando il Takahashi FS 152 con il binoculare Baader Maxbright e una coppia
di oculari Genuine Ortho, all'ingrandimento 225x.
Infine Marte, pur dotato ancora di un piccolo diametro (osservato a fine agosto
2005), mostrava con chiarezza vari fini dettagli della zona Cymmerium.
Giudizio finale: il Tak 152 ha confermato di meritare la sua fama, e
l'aggiunta del fuocheggiatore micrometrico ne ha migliorato il principale limite,
dotandolo finalmente di un fuocheggiatore di qualità adeguata alla classe
dello strumento. Lo spettro secondario violetto, anche se evidente su stelle
luminose, non disturba affatto le osservazioni. |