Rifrattore acromatico Fraunhofer (1988)
E' stato il telescopio guida presso il nostro osservatorio sociale per molti anni. Il mio giudizio è quindi preciso e basato su un lungo uso. E' necessario aggiungere che questo specifico modello di telescopio è fuori produzione da almeno 15 anni, sostituito però da un analogo strumento denominato VIXEN A 80 MWT, che ha la cella non collimabile e il fuocheggiatore un po' più grande (diam. 43mm).
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La costruzione è molto semplice e pulita: tubo bianco in alluminio, cella collimabile, un corto paraluce inseritoa pressione, fuocheggiatore a pignone e cremagliera con un tubo scorrevole da 36.4mm e munito di riduttore filettato al "diametro giapponese" di 24.5mm. Era però disponibile (lo è tuttora) un portaoculari 36.4mm > 31.8mm, che naturalmente abbiamo acquistato per poter usare gli oculari dell'osservatorio. Questi portaoculari erano dotati di fissaggio "semplice", con una sola vitina che premeva sul barilotto degli accessori. Il Vixen 80M era dotato di un back focus più che sufficiente per le applicazioni fotografiche, e tra gli accessori opzionali originali erano disponibili un riduttore di focale (mi pare 0.8x) e un raccordo fotografico scomponibile che faceva le funzioni sia di raccordo per il fuoco diretto che di tele-extender per la proiezione oculare (con oculari 24.5mm).
L'obiettivo è un doppietto spaziato in aria tramite le classiche tre piccole lamine metalliche, ed è trattato antiriflesso su tutte e quattro le superfici ottiche con un trattamento di colore azzurro. All'interno del tubo sono presenti 3 diaframmi a bordo tagliente.
Il corredo comprendeanelli in alluminio, ben fatti, un cercatore 6x30 acromatico di buona qualità, e un diagonale prismatico 24.5mm di discreta qualità.
Star Test
L’analisi delle figure di diffrazione intrafocale ed extrafocale ha evidenziato che l’ottica in esame è perfettamente collimata e non presenta tracce di astigmatismo o di sferica. Anche l’aberrazione cromatica è risultata molto ben corretta, con uno spettro secondario (violetto) visibile su stelle brillanti ma non fastidioso. Infatti, applicando a questo rifrattore la nota formuletta fmin = 0.122D che ci informa sulla "tollerabilità" dello spettro secondario, ne risulta che fmin = 0.122x80 = 9.76. Quindi, siccome il Vixen 80M è un f/11.25, la formula conferma quello che si vedeva all'oculare, cioè uno spettro secondario leggero, visibile solo con oggetti molto brillanti e tutt'altro che fastidioso.
Prova sul campo
Lo strumento ha mostrato fin dal'inizio di possedere ottiche molto nitide e contrastate, praticamente "da manuale" sia nelle osservazioni di stelle doppie (campo in cui questo rifrattore eccelleva) che di Luna e pianeti. In qualche occasione abbiamo superato i 250X senza che il telescopio mostrasse segni di perdita di nitidezza e contrasto. Abbiamo utilizzato lo strumento come guida per il Newton Marcon da 250mm, ma ogni tanto lo abbiamo usato per fotografare i pianeti. Ricordo una straordinaria immagine (eravano nel periodo delle pellicole chimiche) che ho ottenuto fotografando Saturno in proiezione dell'oculare, e che aveva comportato un tempo di posa lunghissimo (decine di secondi). Inutile dire che la foto era riuscita per merito di un seeing "immobile" e di un inseguimento impeccabile. Non abbiamo mai usato questo telescopio per osservare il cielo profondo.
Caratteristiche Tecniche salienti |