Per garantire una vignettatura ridotta, il Vixen NA 140 viene fornito con un fuocheggiatore da 60mm di diametro, che permette di non avere cadute di luce ai bordi sul formato APS delle reflex digitali e nemmeno sul 35mm.
Questo telescopio è, nonostante l'apertura molto generosa di 140mm, piuttosto compatto e leggero e quindi adatto all'uso su montature non troppo costose. Noi l'abbiamo infatti testato senza problemi sulla montatura SkyWatcher HEQ5 Pro.
Il paraluce è fisso e l'obiettivo è pre-collimato in fabbrica (e non tende affatto a perdere la collimazione anche se trasportato in modo poco delicato. Lo strumento viene venduto sia solo tubo ottico e viene fornito con una dotazione di serie essenziale: anelli, barra a coda di rondine, cercatore 7x50, portaoculari 2" e flip-mirror 31.8.
L’intubazione è curata: all’interno del tubo sono presenti 5 diaframmi a bordo tagliente, il fuocheggiatore ha un movimento abbastanza morbido e fluido con una corsa di circa 100mm.
Lo strumento possiede un back focus abbondante e va a fuoco senza problemi sia con diagonali da 2" che con torrette binoculari (abbiamo provato la vecchia Baader inclinata a 60°) anche senza bisogno di correttori di tiraggio. Allo stesso modo, usando un semplice raccordo opzionale 2"/T2 è facile andare a fuoco con fotocamere DSLR e camere CCD.
STAR TEST
Lo strumento è stato sottoposto ad un test molto breve durante lo star party di San Barthelemy, durante una notte di media trasparenza ma di seeing piuttosto agitato. Lo Star Test, eseguito in diretta (senza usare il diagonale) con un oculare Ortoscopico da 6mm sulla stella Vega (alfa Lyr). A fuoco la stella era formata da un centro biancastro circondato da un brillante alone violetto dovuto allo spettro secondario e da tre brevi spike di luce dovuti probabilmente ai distanziatori metallici della seconda lente.
In extrafocale l’immagine si dilatava in una serie di anelli di diffrazione piuttosto nitidi, con un disco di colore magenta circondato da un disco esterno più luminoso di colore giallastro e con i bordi netti. In intrafocale la figura di diffrazione era molto più impastata e composta da un grande disco di colore bluastro. Lo star test ha rivelato una certa quantità di astigmatismo, probabilmente dovuto ad una tensione meccanica nel gruppo ottico correttore/spianatore interno. Inoltre sul bordo delle figure sfuocate di diffrazione erano visibili chiaramente i tre distanziatori metallici del gruppo ottico correttore.
Complessivamente lo strumento è da classificare come un acromatico, e mostra un astigmatismo abbastanza evidente, probabilmente dovuto a tensioni nelle ottiche, quindi a problemi di assemblaggio o regolazione dell'esemplare che abbiamo testato.
Test visuale
Utilizzando un diagonale e un oculare grandangolare da 2 pollici e lunga focale si ottiene un campo estremamente ampio e piano, e il grande diametro di 140mm permette di ottenere immagini luminose e brillanti, paragonabili a quelle prodotte da un riflettore ostruito da 200mm. Lo spettro secondario, pur evidente su oggetti brillanti, non disturba affatto durante le osservazioni visuali del cielo profondo ad ingrandimenti medio-bassi.
Abbiamo passato qualche ora osservando il cielo della tarda estate con oculari Superwide Celestron Ultima XL 22mm e 30mm e Baader Hyperion Aspheric 36mm, oltre che con l'oculare UltraWide Unitron Widescan 30mm. Con questi oculari ottenevamo campi dell'ordine di grandezza di 3 gradi reali, in cui stavano larghissimi oggetti molto estesi come il Doppio ammasso di Perseo, la galassia di Andromeda e le sue galassie satellite ed M33.
L'osservazione di questi oggetti con il Vixen NA 140 era veramente emozionante per merito del campo piano, che rendeva i campi stellari a fuoco su tutto l'estensione del campo, un effetto piuttosto raro con i normali rifrattori acromatici, dotati di un campo molto curvo. Abbiamo in effetti giudicato il cromatismo di questo telescopio paragonabile a quello dei rifrattori da 150mm f/8, ma con una superiore uniformità del campo corretto.
Le osservazioni sono proseguite per qualche tempo anche osservando oggetti più piccoli, con l'aiuto del comodo oculare Hyperion Zoom. Abbiamo inquadrato in sequenza le nebulose planetarie Helix e Saturn (osservate con filtri Baader e Lumicon O-III), il Velo nel Cigno, già visibile senza filtri ma nettamente evidenziata con l'aiuto dei filtri O-III, facendo infine una piacevole carrellata di ammassi globulari, tra cui lo splendido M15, e di galassie della zona Pegaso-Balena-Pesci, tra cui la sempre bellissima NGC 7331 ed M74, una splendida spirale vista di fronte.
Test fotografico
Abbiamo facilmente applicato una Canon 20D non modificata al fuoco diretto del Vixen NA 140, mettendo a fuoco molto facilmente con l'aiuto di un mirino ingranditore e poi scattando una serie di fotografie da 1 e 2 minuti senza guida degli oggetti più luminosi e più interessanti del cielo notturno valdostano.
A parte l'inseguimento non perfetto, abbiamo avuto immediata conferma delle qualità ma anche dei limiti di questo rifrattore: campo piano e uniforme, nessuna vignettatura evidente del formato APS, buona nitidezza e contrasto, ma cromatismo evidente sulle stelle brillanti.
Consigliamo ai futuri acquirenti di questo telescopio di usare un filtro correttivo del cromatismo come il Baader Fringe Killer, il Lumicon Minus Violet o simili per limitare l'effetto antiestetico dell'alone violetto attorno alle stelle più luminose.
Conclusioni
Questo test preliminare ha avuto un esito interessante perché ha fatto capire che è possibile ottenere un rifrattore di apertura molto generosa, adatto alla fotografia a lunga posa del cielo profondo con reflex digitali e camere CCD dotate di sensori per merito del campo piatto, ad un prezzo decisamente basso (1.433 euro) e quindi affrontabile da una larga fascia di appassionati di fotografia o di osservazioni visuali del cielo profondo.
Il peso leggero e la lunghezza non eccessiva ne consentono l'uso su montature di costo limitato come la HEQ5. Purtroppo lo strumento presenta una forte aberrazione cromatica ben visibile nelle stelle più luminose (molto evidenti nel caso delle Pleiadi). Un altro difetto che abbiamo riscontrato in questo esemplare è stato un certo astigmatismo - probabilmente eliminabile con un intervento di regolazione delle ottiche. |