In particolare ho esaminato una gamma di fuocheggiatori prodotti da una nuova azienda italiana denominata 3A, che ha sede in provincia di Como.
Questi piccoli accessori sono stati concepiti come derivazione di una tecnologia brevettata – l’avanzamento differenziale - che consente di ottenere alte precisioni meccaniche a costi molto contenuti. Questi fuocheggiatori si chiamano "FISS" (che significa Focuser and Image Shift Stopper cioè Fuocheggiatore ed eliminatore dello spostamento delle immagini) sono stati progettati e ingegnerizzati per l’applicazione sui popolarissimi telescopi Schmidt-Cassegrain di produzione americana, ovvero i Celestron e i Meade.
I fuocheggiatori Fiss vanno a sostituire l’intero meccanismo di messa a fuoco originale (la sostituzione deve essere effettuata dall’utente o dal rivenditore), offrendo una serie di vantaggi:
- Meccanismo a due velocità, coma quello dei microscopi: due ghiere coassiali azionabili manualmente (è in sviluppo una motorizzazione) trasmettono un movimento 1:1 (ghiera grande) oppure ridotto da 1:11 a 1:18 (ghiera piccola, la riduzione è differente a seconda dei modelli), Il movimento a velocità ridotta è utilissimo per la messa a fuoco fine ad alti ingrandimenti.
- Scale graduate sia per il movimento grossolano che per quello fine, utilissime per il posizionamento assoluto del fuoco.
- Riduzione dell’image shift (lo spostamento dell’immagine durante la messa a fuoco)
Esistono attualmente 7 differenti modelli di fuocheggiatore Fiss:
Per Celestron C8 Esterno (vecchi modelli)
Per Celestron C8 Interno (modelli nuovi eccetto CPC)
Per Celestron C8 CPC (e nuovi tubi C8 prodotti a partire dall'estate 2008)
Per Celestron C9.25
Per Celestron C11/C14
Per Meade SC-10/12”
Universale (a barilotto) per tutti i fuocheggiatori da 2”, anche non S-C
I fuocheggiatori Fiss sono molto curati anche esteticamente, e offrono serigrafie di qualità e una anodizzazione nera senza difetti. E’ stata data la giusta importanza anche all’ergonomia, in quanto le ghiere sono molto maneggevoli anche per chi possiede mani di grandi dimensioni.
Il montaggio
Ho eseguito il montaggio del modello adatto di fuocheggiatore SC-Micron sul mio vecchissimo Celestron C8 arancione del 1973. L’operazione, spiegata passo-passo da un manualetto di istruzioni ben realizzato, completo di fotografie, prevede inizialmente lo smontaggio del fuocheggiatore originale Celestron o Meade, un’operazione piuttosto facile anche per un inesperto, seguita dal montaggio del nuovo fuocheggiatore. Ho eseguito l’operazione in non più di 5 minuti, riutilizzando le 3 viti che fissavano il fuocheggiatore originale.
Alcuni modelli, come quelli per i telescopi Celestron C9.25 e per i Meade, sono un poco più complessi da montare, e richiedono qualche minuto in più. Tuttavia va sottolineato che non si deve fare altro che avvitare il gruppo fuocheggiatore alla vite che fa spostare avanti e indietro lo specchio primario del telescopio, allineare le tre viti ai rispettivi fori e avvitarle a fondo. Si tratta di una operazione a prova di inesperto. A corredo con ogni fuocheggiatore vengono fornite 4 rondelle in teflon con differenti spessori (distinguibili tramite colori: rosso morbida, verde media, blu dura) per ottenere una differente durezza della ghiera del movimento grossolano. In pratica si lascia all’utente la scelta della durezza di rotazione desiderata.
La scelta della rondella non ha alcun effetto sulla durezza di rotazione della ghiera di movimento fine, che resta morbida. In compenso la scelta della rondella che dà luogo all’avanzamento più duro (blu) consente di ridurre fino al 50% l’image shift degli Schmidt-Cassegrain dotati di vite di avanzamento fissata rigidamente allo specchio primario (in pratica, di tutti i Celestron S-C attualmente in produzione).
La prova sul campo
Ho montato il mio C8 in parallelo al grosso TEC MC 250, alloggiato sulla montatura Astro-Physics 900GTO. Una volta bilanciato il tutto, ho puntato il pianeta Saturno, e ho inserito diagonale e oculare a ingrandimento medio-alto (Pentax XL 10.5). Mi sono avvicinato al fuoco usando la manopola grande – movimento grossolano – e poi ho raggiunto il fuoco perfetto tramite la manopola a movimento fine (1:18). Ho potuto immediatamente apprezzare la grande finezza della messa a fuoco ottenibile con la manopola fine.
Sostituito l’oculare con la mia webcam TouCam Pro, ho voluto constatare se le graduazioni facevano il loro lavoro, cioè fornire un punto di riferimento assoluto per poter ritrovare il fuoco. Pertanto ho messo a fuoco Saturno sul monitor (usando una Barlow 3x), ho preso nota della posizione della ghiera micrometrica rispetto alle tacche di riferimento sul fuocheggiatore (ben visibili usando una torcia rossa a LED), poi ho starato la messa fuoco ruotandola di vari giri, e infine l’ho riportata, senza guardare il monitor, nella posizione iniziale, ritrovando il fuoco in modo pressoché perfetto. Esame superato.
Ho anche notato che, sebbene il fuocheggiatore SC-Micron non sia in grado di fare miracoli sul fronte della riduzione dell’image shift, specialmente sui vecchi C8 come il mio ed anche sui Meade (che contrariamente ai nuovi Celestron hanno una vite di messa a fuoco non fissata rigidamente allo specchio, ma libera di oscillare rispetto ad un perno), lo spostamento dell’immagine diventa quasi impercettibile quando si usa la velocità fine perché di fatto l’image shift viene “spalmato” su molti giri (18!!) della ghiera di azionamento.
Pertanto, di fatto, questo fastidioso effetto tipico degli Schmidt-Cassegrain commerciali viene reso inoffensivo, con soddisfazione di chi, come me, ama riprendere immagini planetarie ad alta risoluzione. Una serie di test eseguiti con un Celestron C9.25” e un CPC, che hanno la vite di messa a fuoco fissata rigidamente allo specchio (come tutti i Celestron prodotti negli ultimi 25 anni), mi ha in compenso permesso di constatare che il fuocheggiatore SC Micron è in grado di ridurre fino al 50% l’image shift primario, cioè quello che si vede azionando la manopola grande del movimento 1:1, sempre che venga usata la rondella in teflon più spessa, che dà luogo al movimento più duro.
Giudizio finale
Dopo attenta valutazione sono arrivato alla conclusione che questi prodotti Made in Italy sono molto ben realizzati, mantengono ciò che promettono e soprattutto sono utili, sia agli astroimager che ai visualisti.
Il loro costo, uguale per tutti i modelli, è di 99 euro. Considerando che migliora in modo netto la messa a fuoco dei telescopi Schmidt-Cassegrain, la mia opinione è che si tratti di un prezzo equo.
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