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2 MILIONI di pagine visitate su telescopedoctor.com
Alla fine di maggio 2012 questo sito ha raggiunto il bel risultato di 2 milioni di pagine visitate da quasi mezzo milione di visitatori. Trattandosi di un sito in lingua italiana, mi sembra un risultato degno di nota. Un grazie a tutti i visitatori passati, presenti e futuri. Colgo l'occasione per scusarmi per avere recentemente trascurato la Posta Tecnica e i Test Strumentali. A breve ho programmato l'inserimento di nuovi articoli. Ancora grazie a tutti!.
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Prisma di Herschel 2" Baader |
Febbraio 2009
Il prisma di Herschel è dispositivo che serve per le osservazioni della fotosfera solare (ma può essere usato anche per osservare il Sole nella banda CaK). Esso va posizionato, come un normale diagonale, prima del fuoco del telescopio (che va usato senza filtri davanti all'obiettivo).
In questa posizione il P. di Herschel rinvia la grande maggioranza della luce e del calore solare verso l'esterno (dove viene disperso o dissipato), mentre riflette verso l'oculare solo una piccola percentuale di luce. Prima del fuoco va posizionato uno o più filtri neutri che riducono la luminosità del sole a livelli tollerabili per l'occhio umano.
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Il Prisma di Herschel si può usare solo con telescopi rifrattori (con i riflettori non si può usare perché il calore che entra nel sistema ottico giunge al secondario e lo fa surriscaldare in modo intollerabile). Siccome il Prisma di Herschel si usa vicino al punto focale, questo dispositivo non deforma il fronte d'onda luminoso e quindi offre una immagine del Sole più nitida di quanto possa fare qualunque filtro - come l'Astrosolar - che si posiziona davanti all'obiettivo e che inevitabilmente produce una qualche deformazione del fronte dell'onda luminosa. Si può ovviamente usare anche per fotografia con webcam o digicam.
Come funziona
Il cuore del prisma di Herschel è un prisma con un angolo al vertice molto acuto, pari a circa 10°. La luce del Sole entra da una faccia "lunga" del prisma, ed il 95% della luce e del calore vengono dispersi dalla faccia opposta. Il 5% viene riflesso dalla prima faccia, e qui l'immagine del Sole, ancora troppo luminosa per essere osservata o fotografata direttamente, viene filtrata da uno o più filtri molto densi (la densità minima complessiva deve essere pari ad almeno 3.5) prima di raggiungere il fuoco. Alla fine del percorso ottico, si ottiene una attenuazione della luce di un fattore 10^-5.
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Baader consiglia, ad esempio, di lasciare permanentemente montato sul suo P. di Herschel un filtro ND 3, a cui aggiungere una delle seguenti combinazioni:
- Filtro Baader Kontinuum
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Uno o più filtri ND fino a raggiungere una attenuazione aggiuntiva di 10^-2
- Una coppia di filtri polarizzatori variabili
Il Prisma di Herschel richiede un back focus di 128 mm, quindi va a fuoco con tutti i rifrattori Synta (che, tipicamente, hanno un back focus di 150 mm).
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Viene fornito con due filtri (ND 3.0 e Solar Kontinuum) già pre-installati, che già consentono osservazioni sicure al 100% (l'IR non è un problema perché viene attenuato al 99% già dal prisma di Herschel e dal filtro ND 3, ma poi il residuo viene completamente bloccato dal filtro Solar Kontinuum; lo stesso vale per l'UV)
Nel valutare la differenza di costo con altri prismi di Herschel (in particolare l'Intes), bisogna tenere conto che quest'ultimo viene fornito senza filtri (da 2") che vanno acquistati a parte. Inoltre, nell'effettuare il confronto, va valutare il fatto che il prisma di Heschel Baader è:
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modulare (consente ad esempio l'applicazione, tramite filettature standard, di camere fotografiche, CCD, sistemi di proiezione, torrette binoculari.
- Il prisma è di qualità Zeiss
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Al posto dello specchio ha una innovativa "trappola di luce" e quindi non è affatto pericoloso (come i sistemi a specchio).
- Ha una meccanica di alto livello in ogni dettaglio.
- Viene fornito con filtri da 2" di alta qualità già incorporati.
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Considerazioni sull'uso del Prisma di Herschel
Molto spesso mi vengono rivolte, da parte di appassionati, compresi quelli esperti, una domanda relativa all'uso del Prisma di Herschel a cui è necessario dare una risposta "pubblica" definitiva:
Domande: "Visto che, usando il Prisma di Herschel, il sole entra direttamente nel telescopio, l'obiettivo si surriscalda? Gli obiettivi con fluorite si danneggiano? Il telescopio si può danneggiare? Il Prisma di Herschel, che si trova sul fuoco, diventa bollente? |
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La risposta la si trova facendo ricorso alla logica: un obiettivo rifrattore è, per definitizione, perfettamente trasparente alla luce, e la sua capacità di assorbire la luce e il calore solare è pari a molto meno dello 0.1%. La fluorite è anche più trasparente del vetro, e quindi il problema non esiste. Quanto al tubo ottico, basta pensarci un attimo e si deduce che, siccome durante le osservazioni solari si trova puntato esattamente verso il sole, non ne riceve i raggi direttamente ma solo di riflesso dall'ambiente circostante. Il Prisma di Herschel è infine costruito per convogliare tutto il calore e le radiazioni pericolose dietro la faccia posteriore del prisma, ma qui interviene la "trappola di luce" ideata da Baader, che è una lamina metallica traforata e ripiegata più volte su sè stessa, che assorbe tutta la luce e il calore senza disperdela pericolosamente fuori dal percorso ottico.
La prova di tutto questo discorso è quella "sul campo": se si osserva il Sole per ore con un rifrattore e il prisma di Herschel Baader, anche a giugno-luglio, e poi si tocca la cella dell'obiettivo, il tubo ottico, il fuocheggiatore e il corpo metallico del Prisma di Herschel, sono tutti freddi. Non c'è prova migliore.
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Prova sul campo
La migliore delle prove di un filtro solare o di un "elioscopio" come il Prisma di Herschel consiste nel confrontarne la capacità di fornire immagini nitide e contrastate, anche ad alti ingrandimenti (compatibilmente con il seeing), rispetto a filtri tradizionale per luce bianca, sia in vetro che in pellicola ottica (Astrosolar, Mylar, ecc.) e anche con torrette binoculari.
Ho eseguito più volte questi test comparativi, sia con telescopi di alta classe (rifrattori apocromatici TEC, Astro-Physics, Televue e Pentax di varie aperture) che con acromatici di fascia bassa, e il responso è stato sempre univoco: le immagini, sia visuali che video o fotografiche, ottenute con il Prisma di Herschel Baader erano sempre e di gran lunga più nitide e contrastate e gli strumenti erano sempre in grado di mantenere un elevatissimo livello di contrasto anche spingendo gli ingrandimenti a 200x o più, cosa molto difficile da ottenere, nelle stesse condizioni, con i filtri solari per obiettivo.
Il Prisma di Herschel Baader si può usare anche con una torretta binoculare, impiegando un correttore di tiraggio 2.6x. Mi ricordo un'occasione particolare, nel corso di una delle prime edizioni dello starparty di Ostellato (FE), in cui, in compagnia del mio amico e collega Raffaello Braga, stavamo osservando il Sole con un telescopio Astro-Physics EDF 130 f/6, prisma di Herschel Baader, torretta binoculare Baader/Zeiss con correttore di tiraggio 2.6x e oculari Baader Eudiascopics. Era un caldo tardo pomeriggio di giugno, e mi ricordo perfettamente una visione strepitosa della fotosfera solare, con i dettagli fotosferici "scolpiti" e con la granulazione fotosferica perfettamente visibile. Ricordo che, facendo attenzione, si notava che i "grani di riso" si evolvevano sotto i nostri occhi!
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Giudizio finale |
Per chi ama le osservazioni e l'imaging solari e possiede un rifrattore anche piccolo, dovrebbe prendere in seria considerazione l'acquisto di un prisma di Herschel di qualità invece di un filtro solare per obiettivo. A mio avviso la qualità delle immagini solari ottenute con un prisma di Herschel ha una superiorità schiacciante. Quindi ne consiglio l'acquisto spassionatamente. |
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