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una scatoletta di controllo dotata di quattro uscite e un
potenziometro per la regolazione della potenza di riscaldamento
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la fascia riscaldante, di tipo elastico e rivestita di velcro,
che ne consente il facile fissaggio, avvolgendosi su se stessa.
Il principio di funzionamento di questo tipo di sistema
anti-condensa è banale: la fascia - messa a contatto con la
lente frontale del telescopio - contiene una debole resistenza
elettrica che eleva di 1-2 gradi la temperatura della lente,
impedendo che scenda al di sotto della temperatura di rugiada,
non consentendo all'umidità atmosferica di condensarsi sulla
superficie della lente, appannandola.
Provando la fascia Kendrick in condizioni climatiche normali
(umidità bassa o media) e con bassa tendenza alla formazione di
rugiada, la fascia mantiene perfettamente pulita la lente
frontale, anche se di grande diametro, del telescopio. Tutto
questo anche senza montare il tubo paraluce.
Un positivo effetto
collaterale che deriva dall'uso costante di queste fasce
anti-condensa è che la lente o lastra frontale non tende a
sporcarsi perché il pulviscolo atmosferico tende ad appiccicarsi
alle superfici bagnate o umide e non certo alle superfici
asciutte.
Quando l'umidità atmosferica è molto elevata e fa freddo,
l'effetto della fascia Kendrick non è sufficiente a prevenire
completamente la condensazione della rugiada sulla lastra
Schmidt, e infatti si osserva la condensazione della rugiada
sulla parte interna della lastra (quella più lontana dalla
fascia). Per rendere completamente efficace il sistema è quindi
necessario, in queste condizioni, montare sia la fascia Kendrick
che il tubo paraluce (lungo almeno 40cm) sul tubo del telescopio.
Il riscaldamento della fascia Kendrick è molto dolce e non crea
problemi di turbolenza o di deformazione delle ottiche;
perlomeno, non ho mai notato effetti negativi nemmeno facendo
osservazioni planetarie in alta risoluzione.
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